Giorgio Segato

La pittura di Marino Nagro ha tutta l'evidenza plastica che assume un insistito itinerario di ricerca conoscitiva e appropriata della realtà, di quella esterna come di quella intima, cioè legata al sogno, alla visionarietà.

Contenuti impalpabili e sfuggenti sono resi con la stessa precisa e minuziosa cadenza di linguaggio della rappresentazione della realtà, così che la varietà di temi e di invenzioni iconografiche trova una coerenza nell'iterazione del medesimo tipo di segno e di ritmo cromatico: suggestioni del mondo sensibile, suggerimenti tratti dal campo limitrofo del surreale, evocazioni e memorie naturalistiche acquistano l'evidenza forte della visione rischiarata da un'attenzione conoscitiva e da una sensorialità prensile.

La realtà esterna e interna viene focalizzata ai livelli massimi di plasticità col segno e con il colore, che nella stesura ora richiamano vibrazioni e sfilacciamenti divisionisti, ora propongono addensamenti compositivi come accumuli di "memoria visiva" esercitata su frutta, fiori, oggetti o anche reminiscenze dell'arte del passato.

Giorgio Segato