Alberto Gross
Il quadro è lo spazio entro il quale tutto diviene simultaneo: la sintesi dell'immagine-come principio formale-viene commutata nella struttura dell'unità, scandita e costruita dai vari momenti dell'opera.
La produzione di Mario Frattura pare procedere in direzione di una progressiva riappropriazione del significato primo della materia, universo conchiuso e-ad un medesimo tempo-multiverso divisibile all'infinito.
La forma definisce un proprio ambito in ragione di un ipotesi di superamento e deformazione del linguaggio visivo: dove convergono materia, manifestazione visiva e concetto irrazionale, la natura stessa diviene categoria di pensiero ed espressione della soggettività.
Si tratta di rendere visibile quanto proviene dal mondo dell'immaginabile,di racchiudere all'interno di uno spazio definito ciò che vive e si alimenta di un" altrove "continuato e assoluto.
L'artista sintonizza il proprio lavoro con una sorta di teoria della comunicazione, in cui differenti articolazioni si intrecciano e si riannodano nel punto di un superiore criterio estetico. Mario Frattura misura allora lo spazio non in maniera reale, ma realizzabile: la sua è una geometria liquida,dinamica, accenni di movimenti biomorfi guidati da un cromatismo controllato che conferisce durata all'assenza di tempo.
Il colore-in particolare-contribuisce a ridurre le naturali divergenze tra immagine pensata e oggetto rappresentato, traducendo l'idea in forma visiva: come seguendo i principi di uno speciale linguaggio automatico il " tono "( inteso tanto come variazione cromatica quanto come ritmo sintattico ) restituisce una sorta di impulso mimetico del pensiero, ritagliandolo e risparmiandolo dalla dimensione caotica e sovrannaturale necessariamente indispensabile alla sua nascita.
L'idea diviene colore, il colore dipinge il pensiero in un processo reciproco e continuamente reversibile, a salvaguardia dell'istante in cui l'ordine razionale viene sospeso e la psicologia fa costruzione della propria forma.
ALBERTO GROSS