Antonio Avenoso
Mario Salvo e le accensioni infuocate
Mario Salvo, ha un tratto primitivo della pittura. I paesaggi sono materici. Le pennellate di Salvo, sono stese con spavaldo entusiasmo e si fondono in una sinergia di colori vibranti. E' così che lui esprime anima e spirito, poesia e trasgressione, in una indipendente volontà di sbalordire. Le sue tele vibrano di appassionati colori e riescono a trasferire una natura reale di impronta espressionista. Traendo dai paesaggi la linfa capace di immettere in composizioni il mondo che costituisce l'immediata captazione estetica delle sue opere, Salvo approda a metafore esistenziali. Dipinge tele nei colori caldi, ritmati da vivacità espressive ed impreviste. La distesa di forme colorate e sparse, sembra contenere riferimenti simbolici. La costruzione efficace dell'opera fornisce un'immagine ricca di luce, estensibile a tutta la dinamicità caricata da una spinta emotiva di forte impatto. Le immagini e le accensioni infuocate illuminano la ribalta della tela. I "fiori di campo", ricordano Mario Schifano, ed anche le " palme " formulano quasi una interpretazione narrativa. Mario Salvo ha un uso sapiente della spatola stratigrafica tanto da divenirne oramai esperto internazionale tra i pochi capaci di rendere velature sottostanti da restarne letteralmente attratti. Attraverso la linearità moderna il paesaggio subisce l'urto deciso e senza risparmio nel costruire. Le vibrazioni cromatiche coprono zone che inizialmente potrebbero sembrare fragili: valgono a saggiare gli strati soggiacenti, sia che si tratti di una tela, sia che si tratti di una tavola. In tutto, alla fine, è come se aleggiasse la poesia. Come se quella sua anima materica, in cui sono nascoste ombre e luci di forme, concetti o paesaggi, fosse finalmente in grado di uscire e al divenire mostrarsi luce, solo segno di luce e ripeto di infuocate accensioni.
Antonio Avenoso