Silvana Gatti

L'arte contemporanea è un universo variegato, composto da molteplici galassie alle quali si è tentati di dare una denominazione, un'etichetta, al fine di classificare ogni artista all'interno di una definizione riduttiva che annovera un pittore tra i paesaggisti, ritrattisti, astrattisti, o figli di un movimento o corrente. Questo spiega il fiorire di artisti che lavorano in serie, sfornando opere pressoché multiple di un'idea iniziale, replicata all'infinito al fine di sottostare alle richieste del mercato.
Non è questo il caso dell'artista Mario Spagnoli, uomo dallo spirito libero che dipinge seguendo il cuore, fissando sulla tela l'emozione del momento con l'ausilio di colori vivaci che seguono un disegno dal tratto sicuro e dalla resa immediata. Opere catartiche che riflettono il pensiero dell'uomo contemporaneo nell'altalenarsi delle emozioni, partendo dal macrocosmo delle metropoli per finire nel sogno in cui l'eros, attraverso la sinuosità di un corpo femminile, diviene l'elemento dominante.
La metropoli è vista dall'artista come un agglomerato di palazzi e vite parallele che non s'incontrano mai. Il ritmo è quello di una clessidra che scandisce inesorabilmente il trascorrere del tempo, in cui palazzi di sabbia scivolano inesorabilmente dall'alto verso il basso. Il paragone con le moderne costruzioni prive di sicurezza è lampante. I grattacieli, frutto dello spirito di grandezza dell'uomo, a un primo sguardo sembrano dissolversi come neve al sole, ma nella parte inferiore della clessidra dipinta da Mario Spagnoli rinascono, quasi simboli di speranza, e l'utente è invitato alla riflessione, alla ricerca di una dimensione più autentica che si dispiega di fronte ad opere in cui sono protagoniste, non a caso, le foglie autunnali. Perché, come recita una poesia di Giuseppe Ungaretti, di questi tempi "Si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie". E in questa nostra vita, resa precaria dall'incuria umana e dai cambiamenti climatici, quale altra icona può calzare a pennello più di una farfalla?
Animale dalla vita breve, la farfalla da lui dipinta sfrutta ogni attimo svolazzando di fiore in fiore per compiere il suo ciclo esistenziale. E qui entra in ballo il fiore per eccellenza, la donna, che si offre con la sua eleganza e la sua sensualità in tele magistralmente dipinte e mai volgari. Donne che ricordano quelle di Giovanni Boldini, reinterpretate in versione moderna e inserite in un contesto liberatorio, in cui finalmente le vite parallele s'incontrano, trovano un'ora, un giorno, o il tempo di un week end per calarsi finalmente nella dimensione umana dell'amore, lontani dallo stress quotidiano. Donne inserite su uno sfondo in stile liberty che evoca un ambiente intimo e circoscritto in cui ritrovarsi. Il cloisonnismo delle vetrate sembra quasi una richiesta di privacy, di chiusura verso il mondo esterno, il voler lasciare fuori dalla porta ogni intruso, alla ricerca di un momento d'intimità. L'uomo non è raffigurato, in queste tele, ma se ne avverte comunque la presenza silenziosa ed estasiata di fronte alla raffinatezza dell'elemento femminile che trova la sua icona nel ritratto di Sofia Loren, resa magistralmente in tutto il suo fascino.Un'arte ad ampio spettro, quella di Mario Spagnoli, che dopo essersi avvicinato alla musica si esprime con una pittura moderna che, avvalendosi dei colori a olio e della matericità della sabbia, ci regala opere intrise di significati palesi e nascosti nel contempo, in cui ogni persona ritrova una parte di sé, perché come recita Pirandello siamo un po' tutti "Uno, nessuno, centomila" a seconda delle circostanze, e la vera libertà consiste nello stare distante da mode passeggere ed etichette riduttive, come nel caso dell'arte di Spagnoli.
                                                                     Silvana Gatti