Francesco Scorsone

Dal Blog di Francesco Scorsone

Marion Fernhout a Villa Niscemi - un artista da “scoprire”

Fino al 4 dicembre 2014  è possibile visitare a Villa Niscemi, Palermo, la mostra retrospettiva della pittrice olandese Marion Fernhout (Puttershoek NL). Spesso il pudore non accetta il principio secondo cui in arte tutto è legittimo ed è forse questo l’errore commesso in questa mostra dal curatore di un evento insolito per Villa Niscemi. Una location che ci ha abituati a vedere il peggio della pittura dilettantistica palermitana. Al contrario, la mostra di Marion Fernhout presenta una serie di paesaggi e di figure, di nature morte e fiori di chiara ispirazione impressionista, frutto delle contaminazioni con i pittori olandesi suoi maestri dello scorso secolo quali Maarten Krabbè, Toon de Haas e Jan Frenken.

Ma la mostra offre solo qualche aspetto della produzione di questa straordinaria artista, in quanto le opere esposte sono quelle che non ci saremmo aspettate. La nostra sorpresa infatti è costituita da un album nel quale sono sfogliabili le pagine e nelle quali uno dopo l’altro appaiono splendidi nudi carnosi, dal colore pastoso, trattati senza quel pudore un pò kitsch delle opere esposte, magnifiche composizioni floreali, nature morte, paesaggi. Ne rimango incantato mentre da un pc scorrono immagini di dipinti e di pastelli “morbidi”, realizzati nei suoi viaggi accompagnando il marito, il tenore lirico palermitano Michelangelo Verso, nelle diverse tournèe americane. Mi accoglie in questa visita a Villa Niscemi il figlio di Marion Fernhout, Michelangelo Verso jr. Ci eravamo conosciuti qualche anno fa allo Studio 71 di Palermo e, in quella occasione, mi aveva raccontato delle qualità di pittrice della madre e fatto vedere alcune foto di opere che aveva con sé. L’idea di fare una mostra mi piacque ma ci perdemmo di vista come spesso accade in questi casi. Fu un arrivederci senza scadenza. Questa occasione di Villa Niscemi si presenta quasi per rinnovarmi l’invito. I pittori preferiti di Marion furono: Gauguin, Van Gogh, Renoir, Cezanne e Monet. L’artista spesso ha detto: “… dipingo perché mi piace, i miei quadri non hanno un messaggio particolare, dipingo per sentirmi in un mondo tutto mio …”. L’artista è così, dipinge perché gli piace dipingere (quando lo sa fare – come nel caso di Marion), diversamente costruisce attorno a una montagna di spazzatura un castello di parole di senso inutile e impenetrabile, spacciando per arte ciò che oggi viene chiamata arte povera o, peggio ancora, arte concettuale. Un’arte fatta di niente se non di parole e di inutilità domestiche.
Che ci troviamo in presenza di un’artista è un dato certo. Nata in Olanda, inizia a disegnare e dipingere acquerelli da bambina. Negli anni '50 prende lezioni da un famoso maestro pittore olandese mentre, nel 1957, decide di partire per il Messico per sposare e seguire il marito nelle sue tournèe. Avendo precedentemente studiato musica e ballo e sapendo anche cantare in diverse lingue straniere, accompagnandosi alla chitarra o all’ukulele, sotto la guida del marito, si perfeziona in breve tempo ed inizia ad esibirsi nei migliori teatri e locali e anche in programmi per radio e TV di varie città e, assieme a suo marito, è richiesta ed ingaggiata come ballerina e show girl.
Nel 1961 Marion decide con suo marito di fare ritorno in Europa dove continua la sua attività artistica come soubrette (cantante e attrice protagonista) nelle varie produzioni teatrali in giro per tutta l'Italia di riviste e avanspettacoli proposte dalle compagnie artistiche più note di quel periodo come quelle di Nino Lembo, Lino Crispo, O'Brien, Los Brutos etc.
Verso la fine degli anni 60' rientra in Olanda dove, ancora per alcuni anni, continua ad esibirsi in locali prestigiosi di Amsterdam e più in generale del Paese per poi interessarsi a fare l'interprete “freelance” di italiano e spagnolo presso il Tribunale di Amsterdam per avvocati, procuratori e giudici Olandesi.
In questo periodo Marion riprende la sua vecchia e grande, ma mai dimenticata, passione per l'arte del disegno e della pittura che aveva temporaneamente tralasciato anni prima. Inizia così a studiare e nel 1978 ottiene il diploma dell’Ecole de Dessin et Peinture di Parigi.
“Dapprima ero un artista esecutrice: cantavo, ballavo, recitavo etc; ora provo ad evolvermi nell'arte figurativa e nella poesia”.
“Il mio ideale è di tradurre il visivo in un Marion Fernhout”. Infatti non si è mai davvero interessata per allestire delle mostre, lei dipingeva per pura passione e grande trasporto per l’arte. Preferiva impegnare il suo tempo libero alla produzione piuttosto che alla commercializzazione delle sue opere.
Nonostante ciò, tra il 1984 ed il 2003, sono state realizzate varie mostre dei suoi lavori in grandi centri culturali, in biblioteche, e gallerie di diverse città dell'Olanda come Amsterdam, Amstelveen, Den Haag, l'Aiaa, Beverwijk, Zaandam. Nel 2007 Michelangelo Verso Jr; organizzò una grande mostra con 63 quadri nella grande Chiesa “De Oosterkerk” di Amsterdam. La mostra retrospettiva Marion Fernhout è visitabile presso la galleria di Villa Niscemi, Piazza Niscemi, Palermo fino al 4 dicembre 2014 dalle 15,30 alle 19.30

02.12.2014 Francesco M. Scorsone

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