Enzo Papa
(Opera: “L’albero della saggezza”)
Gli alberi di Maristella Angeli sono la proiezione psicofisica della sua personalità, della sua immagine auto percepita, dei suoi sentimenti e delle emozioni. Ed infatti, talvolta il soggetto-albero assume caratteri antropomorfi tali da contemplare anche elementi reali della figura umana, come gli occhi, che sono tra i massimi fattori di espressività. L’“Albero della saggezza” conferma la propensione dell’Artista ad identificarsi con l’albero, ossia immaginare l’albero come metafora del soggetto umano, ragione per cui il tronco corrisponde al corpo e i rami e la chioma sono i pensieri e le reazioni al momento e alle circostanze varie ed infinite dell’esistenza .
Emerge, dunque, nell’“Albero della saggezza” una chioma-mente enormemente sviluppata, molto ramificata, a ragione della cultura e del pensiero, e le spruzzature bianche evocano il dantesco “vecchio bianco per antico pelo”. Un astro a destra, molto eccentrico, può alludere alla fonte della saggezza o all’ispirazione proveniente da Chi è nell’alto dei Cieli.
Le tonalità cupe, più invernali che non autunnali, appartengono all’età avanzata della saggezza, appunto. L’albero non ha rapporto diretto e immediato con il suolo (lo spicco è marginale e quasi fuori campo), perché la saggezza non appartiene al terreno, ma alle regioni elevate dello spirito.