Ilario Luperini

“L'orizzonte espressivo di Massimo Quadrelli si definisce più nella sfera del pensiero che non in quella della pura espressività,alla ricerca del senso del nostro essere radicati qui,nel mondo,in questa specie di enigma ininterpretabile che è il mondo. Massimo segue con passione l'intimo generarsi del segno a cui non attribuisce particolari significati;lo interessa la sua genesi,il suo espandersi nello spazio del quadro,il suo libero estrinsicarsi come concretizzazione formale delle più profonde pulsioni che guidano il cervello e la mano nel loro continuo,dialettico rapporto. L'artista vive con pienezza e originalità il suo tempo e le sue opere sembrano trovare il loro fondamento estetico nella sensazione,piuttosto che in un complesso sistema di significati. E si avvale di una modalità creativa che rovescia i tradizionali modi di produzione dell'immagine. La tela diviene un piano di proiezioni di segni e superfici progettate ed elaborate su un supporto esterno,impronte trasferite non secondo un processo di riproducibilità tecnica,ma con il solo intervento manuale. La mano non è protesi del cervello,ma protagonista dell'atto creativo con la stessa dignità e il medesimo peso. Il quadro diviene così un organismo pulsante in cui si muovono liberamente macchie,segni,superfici sulle quali l'artista interviene ulteriormente,modificando anche l'assetto originario della matrice:un processo preso in prestito dall'incisione o dalla fotografia,ma che non si avvale di alcun espediente chimico o meccanico né,tanto meno,informatico. L'incisività espressiva del padre e del nonno,rimasta legata alla figuratività,si trasforma in ardite astrazioni,movimenti di mano e pensiero-concepiti nella loro incalzante unitarietà-a sostegno dei moti dell'animo,della coscienza/inconscio.
Ma,si badi bene,le sue opere - che a mio avviso raggiungono i migliori risultati quando si orientano verso le infinite variazioni della monocromia – niente hanno a che vedere con la pura gestualità,poiché alla loro origine e durante tutto l'iter creativo hanno un ponderoso lavoro di pensiero e di riflessione che rivela la passione,la dedizione e la cretività di un ricercatore colto e sensibile.”
Ilario Luperini(Storico dell'arte)