Carla d'Aquino Mineo
L'INCANTO NELLA POETICA DELL'IMMAGINARIO NEI DIPINTI DEL MAESTRO MATTEO CALDIROLA SETTESOLDI
I dipinti di Matteo Caldirola Settesoldi, potrebbero richiamare il filone del Cubismo: in realtà, rappresentano l'abbandono all'inconscio nei meandri più nascosti, dove le visioni sono irte di simbologie in una dimensione astratta e la figurazione, si svela, quanto misteriosamente allusiva, tra realtà ed immaginazione, geometria e fantasia, lirismo ed enigma. Così, nella sua splendida narrazione creativa, figure femminili e personaggi della memoria geometricamente scomposti, popolano il mondo evocativo del maestro Matteo Caldirola Settesoldi, mentre la nave s'allontana dal solare orizzonte nell'incanto di un'originale trasfigurazione simbolica del reale che diviene sogno in un'ambientazione dal fascino astratto. Ecco che allora, le reazioni del nostro subconscio sono sempre in costante mutazione, mentre l'alchimia coloristica, tra i gialli solari, i verdi variegati della natura, i rossi accesi e gli azzurri intensi, determina un vigore emozionale cromatico nella poetica dell'immaginario, in cui l'abilità grafica ed oniriche geometrie sfuggono al controllo, seguendo le vie del nostro travisamento percettivo. Come non seguire questo utopico viaggio ideale del pensiero?
Matteo Caldirola Settesoldi, riesce mirabilmente, a coniugare la sua fuga onirica con una sorta di estrema lucidità intellettuale, dove un logos euclideo convoglia le sensazioni, i turbamenti ed i voli dell'anima entro un'ambientazione razionale, in cui la geometria non è un limite, ma una spinta ad una nuova creatività. La stessa prospettiva spaziale che l'artista attua, è qualcosa che supera i parametri rinascimentali: essa lievita nella mente, come se appartenesse ad un'ottica interiore di una trasognata realtà. Ecco la ragione del fascino, davvero unico, nei dipinti del maestro Matteo Caldirola Settesoldi: tra natura ed immaginazione, ragione e sensualità, si svela il perfetto connubio, dove la convergenza di fattori apparentemente opposti, determina una nuova surrealtà che ci trasporta nell'avventura ignota e nel sogno ad occhi aperti.
Carla d'Aquino Mineo Padova, 16-02-2018