Serena caleca critica sul sito figlia d'Arte


Max pretty-l ego soggetto-simbolo da colpire sul palco della scena.voglio soffermarmi sui lavori più limpidi e originali  usciti dalla mano di max pretty nome d arte del dott bellino massimo.la nostra mano,a volte,lo dimentichiamo,traccia sulla carta,sulla cera,sulla sabbia,il solco dell anima,quel frammisto di genetica,ambiente,emozioni, madre,ingerenze e parallelo geografico che costituisce il.nostro sentire fin dai primi giorni di vita.La mente,come pagina bianca,raccoglie dati e li archivia, costruendo un rete di organizzazione del pensiero che rimarrà  inalterata e forte,stabile fondamento per tutta la vita. E li che voglio introdurre e trovare max pretty,in quel salotto universale e tuttavia unicamente personale che lo interroga e lo convoca ogni giorno al cospetto della sua memoria arcaica,nel magma plasmatico dei secoli.Egli che ha saputo custodire inalterato e geloso quel primitivo splendore espressivo che la razionalita della mente adulta,le consuetudini,il sociale e le esperienze,presto sommergono nella vita di tutti come accade quando la nuova stagione copre e conserva le precedenti...egli che ha trattenuto il picciolo della foglia adulta poderosamente al ramo madre,in tempo per conservarne il patrimonio e la bellezza.La mente del bambino comprende,ma esprime il vissuto in modo semplice,diretto e privo di parametri formativi aggiunti,è quindi  energia allo stato puro,come una sorgente che zampilla spontanea dal suolo ancora non incanalata entro un progetto di irrigazione...Ma  cosa accade se un adulto,educato,formato,inserito,diciamo pure realizzato,possiede ancora intatto il linguaggio espressivo dell infanzia,il fonema primario della Comunicazione...siamo di fronte alla Creatività Nascente,allo scrigno dei ricordi..dinanzi a un mistero di conservazione dalla verginità inconsapevole.I riferimenti storici nella pittura e nell arte,che ci riportano a questa scelta espressiva sono molti;in tutti i secoli troviamo slanci di  ritorno  al tratto primario ma in particolare con il distaccarsi dal classicismo propio delle avanguardie del Novecento vediamo chiaramente comparire una ricerca  tesa e scardinante che riporta alla luce i temi dell infanzia e della fanciullezza:famosi i disegni su carta del Fuffa,o il gioco della corda di Alberto Magri,e le parole  altamente descrittive di Ardengo Soffici che afferma nel suo concetto di pittura...la pittura che dico io ,e' più ingenua più candida,più verginale...ma nell osservare le carte di MaxPretty  siamo già fuori dal Primitivismo Infantilista del grande secolo passato..travolti i riferimenti iconici, travolto anche l ultimo ricordo della forma  e della rappresentazione riferibile a soggetti esistenti , l artista si pone di fronte all assoluto,come dinanzi alla forza del segno, e lo ascolta con giocosa burla  quasi fosse  una lotta  tra il suo pensiero e la carta del  desco.In silenzio,non resta che osservare la sequenza delle provocazioni , l Heros primordiale del colore che impatta con la percezione ,il giavellotto lanciato nel silenzio di una civiltà assordante,il sovversivo pianto di un gioco mai  concluso che macchia l antica pagiana bianca nella danza del colore e del segno,alla ricerca del Soggetto-Simbolo da  colpire  sul palco della scena. In silenzio poiché il pensiero dell  uomo e' ricerca instancabile della propria origine,ma quando l arte si avvicina in modo così estremo e puro,al linguaggio della memoria primaria,tale disarmante nudità di comunicazione trova significato solo nelle regioni profonde dell umana contemplazione.