Gianfranco Schialvino

La storia di Miro inizia negli anni del boom, che videro nell'arte la contrapposizione tra mimesi ed astrazione. La sua intuizione, in quel generale stravolgimento delle regole accademiche, fu tanto semplice quanto efficace: legare la forma dell'essenzialità per tornare alla purezza della linea.

I modelli gli arrivarono dalla quotidianità industriale cittadina, che perseguiva nell'industria la semplificazione estrema, e dall'opera di Arturo Martini, l'artista che paventò "La scultura lingua morta", e ne cercò l'antidoto nel ritorno all'ingenuità. 

I grandi vasi zoomorfi dai colli allungati protesi nello spazio che modellò allora restano ancor oggi dei capolavori.


Gianfranco Schialvino

da Miro Gianola IL MIO CANAVESE