Recensione di Laura Allori in occasione del premio alla carriera

Recensione di Laura Allori in occasione del premio alla carriera: “Il colore da sempre è stato protagonista della storia dell’arte, persino quelle che oggi ammiriamo come monocrome, le statue o i monumenti greci e romani erano una sinfonia, o meglio, per restare in tema, un carosello di colori; fino al Rinascimento, per citarne uno su tutti, il grandioso Tiziano Vecellio. Avvicinandosi a noi, Mondrian, Kandinsky e perché no, lo stesso Picasso che è passato addirittura per periodi contrassegnati dal colore. Senza trascurare lo straordinario Van Gogh o il meraviglioso Monet, che con il colore costruivano direttamente l’immagine. Colore protagonista assoluto dell’opera pittorica di Missire, al secolo Irene Allori; mai quanto per me risulta difficile dare una collocazione univoca all’opera di mia sorella che seguo da più di vent’anni. Certo l’Impressionismo, l’espressionismo e le Avanguardie sono sicuramente le fondamenta di una pittura che supera i maestri e le ispirazioni per formare qualcosa di proprio, totalmente nuovo.Ai tempi “antichi” in cui frequentavamo l’Accademia Ligustica i nostri insegnanti non mai smesso di rimarcare il suo fortissimo senso del colore, in ogni pennellata, l’osservatore attento si accorgerà quanti differenti cromatismi formino quel blu, rosso o bianco, mai piatto come una pennellata d’intonaco, ma frutto di una riuscita fusione di colori, figli della luce. Il sole dell’estate, la luce, il colore ecco l’essenza dell’opera di Irene.