Dott. Giancarlo Bonomo
Moreno Preto compie una ricognizione espressiva che investe l'accostamento fra i colori cosiddetti 'puri' (nel rapporto cromatico visuale) e le differenti scansioni prospettiche connesse a figure geometriche piane, quali quadrati, rettangoli e fasce disposte parallelamente. Il tutto definito con linee perimetrali molto ispessite che pongono in evidenza evidentissime demarcazioni. L'immediatezza della percezione visiva ci restituisce il senso di una labirintica progettualità ben definita dove ogni elemento pare essere in diretta connessione con gli altri, come un modello olografico esprimente la teoria del Tutto. Ma, se da un lato il riferimento al padre spirituale dell'astrattismo geometrico Piet Mondrian appare scontato, dall'altro, per converso, se ne evidenziano quelle sostanziali differenze – diremmo di integrazione concettuale – che costituiscono una cifra stilistica peculiare propria di Moreno Preto. Anzitutto gli interventi diretti sulle superfici delle campiture, lavorate con sovrapposizioni di grafemi, increspature ed ulteriori linee, quasi a voler creare quell'effetto illusionistico di 'opera madre' che ne contiene altre al suo interno, secondo una modalità prestabilita. Composizioni razionali che ricordano in misura eloquente le strutture neuronali infinitamente connesse nel continuo scambio di informazioni o, sotto il profilo tecnologico, delle piste elettroniche saldate fra loro al fine di consentirne la comunicazione. Ipotesi interpretative senz'altro suggestive ma tuttavia plausibili, nel contesto di un'astrazione geometrico-matematica molto rigorosa e metodica. Le ricerche condotte nel campo delle neuroscienze hanno ampiamente dimostrato che il cervello, (suddiviso negli emisferi destro e sinistro, rispettivamente la parte 'creativa' e quella 'logica') sia in stretta e continua azione 'dinamica', e che ogni impulso viene decodificato da entrambi gli emisferi. Semplificando, è come se l'artista ed il matematico che sono in noi dialogassero continuamente, senza escludersi reciprocamente ma, al contrario, cooperando fra loro. Potremmo, dunque, individuare questa singolare similitudine proprio in questo filone di ricerca di Preto. E' come se l'artista ci illustrasse un sistema logico complesso che ci consente di organizzare pensieri e sensazioni, informazioni presenti con dati in precedenza memorizzati, secondo un ordine che rappresenta l'autentico mistero della Natura e prelude allo sviluppo di una Coscienza autonoma. E' facile allora immaginare come la realizzazione di queste composizioni costituisca per l'artista stesso una sorta di 'viaggio' introspettivo, volto all'indagine di questo matematico (o geometra) interiore che mette ordine nell'esistenza e provvede a ricercare e determinare un Senso alle cose. In questo scambio di connessioni complesse, ma non in contrapposizione, si inserisce l'altro versante espressivo di Preto, certamente più svincolato dai dogmi razionali, ma non meno coinvolgente e degno di attenzione.