Andrea Cerqua

IL FEMMINILE VELATO

A cura di Andrea Cerqua

La semplice efficacia con la quale Nicoletta Badalan rappresenta la figura femminile in alcune pose o momenti atipici mi ha fatto pensare ad un mondo, quello di Nicoletta avvolto da un mistero ancora non ben compreso. Il mistero della donna e della resa pittorica esistenziale. Esistenziale e quindi non legata prettamente alla conoscenza esaustiva della materia e della tecnica pittorica in quanto “mezzo” per arrivare a virtuosismi di sorta ma “mezzo” che permette una ricerca ed un analisi introspettiva volta ad una continua ricerca di come esprimere il proprio mondo interiore. Le donne di Nicoletta Badalan si caricano di azione statica e attendono che qualcosa accada.

Nicoletta non nasconde di essere autodidatta e di aver scelto la pittura per passione. La notte, e il paesaggio notturno (primi quadri di Nicoletta), in cui il tema femminile era solo accennato e velato, lasciano il passo a figure di donna che si atteggiano in pose e in azioni dove trapela uno stato d’animo e di intimità. Le espressioni, atteggiamenti e soprattutto le cicatrici che ogni donna in modo evidente o nascosto porta con se sulla pelle o nell’animo sono evidenti. Nicoletta Badalan ama ricordare la filosofia giapponese del kintsugi in cui gli oggetti rotti vengono portati a nuova vita attraverso l’uso dell’oro che colma, trasforma e da un valore aggiunto. Infine l’acqua, elemento che Nicoletta ama, perché riduce la gravità fino ad annullarla ed il corpo riemerge oppure galleggia, e richiama alla nostra mente quella sensazione primordiale di benessere assoluto della vita nel grembo materno. In special modo il dipinto “Viaggiando sulle Onde” mi ha fatto pensare alle difficoltà del rimanere a galla in questo mondo pieno di ostacoli, sopratutto per il genere femminile, trovare la forza di andare avanti e guardare al futuro con ottimismo nonostante le fatiche del quotidiano.