Vittorio Sgarbi

Un ricordo fuggevole. Un pensiero lontano, quasi un sogno che si confonde con la realtà; la pittura di Noemi Piaggesi produce questa reazione in chi osserva i colori e le forme delle sue opere.

Davanti a "Paesaggio montano all'alba" non si può non notare il rimando ai pittori del Realismo francese ottocentesco. Il cielo screziato dal rosso vermiglio a quell'intenso blu di Prussia; la forma morbida e ondulata: sono citazioni, appunti, reminiscenze oniriche. Reinterpretazioni che Piaggesi affida ai colori sulla tela filtrandoli con la sua sensibilità.

Un richiamo forte è anche nell'intenso "Tramonto nel bosco di alberi spogli". Qui il declinare del sole è colto all'inizio del suo processo fino a qualche istante prima della discesa. L'impatto del rosso, dell'arancione, del giallo, del bianco solare contrasta fortemente con il nero e il grigio degli alberi spogli, frammenti di linee spezzate contro l'orizzonte.

Forme che si alterano per un esito, infine, naturalistico come in "Pontile su un lago". Colori alterati rispetto alla primigenia sostanza; materia che anima la tela. La miscela di azzurri, bianchi, verdi. Il rilievo del pontile di legno con lo stacco del vapore delle acque sulla consistenza della terra.

Una particolare attenzione la Piaggesi riserva ai volti femminili. Una serie di fanciulle pensose, con lo sguardo rivolto all'orizzonte; riflessi in vetri che mostrano il viso reclinato contro un paesaggio evanescente.

Una attenzione al dettaglio nel "Bambino che dorme". Abbandonato nel torpore, il bimbo della Piaggesi è una icona di pulizia, di ingenuità e di candore. E c'è di più. Non è un semplice sonno. Dalla testa escono lunghi filamenti verde rubino che evidenziano una condizione non terrena. La precisione del dettaglio contrasta con la indefinitezza dell'ambiente: ma questo è la sua forza. A chi guarda non resta che ascoltare una musica divina.

Vittorio Sgarbi


Scopri di più