Vittorio Sgarbi 2022
Vittorio Sgarbi
Recensione per “I narratori del nostro tempo”
Art Now editore 2022
Pag. 32, 33
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Oscar Coffani parla di sé dipingendo altro da sé. È una pittura semplice, che non ha
nessun elemento di ingenuità o di primitivismo, ma ha un’esecuzione rapida e la
necessità di trasmettere un’emozione davanti all’altro, che è una figura femminile
nera, bianca, con una pittura veloce e sintetica, con una grande semplicità di
composizione, ma in cui la ricerca ha una radice profondamente autobiografica.
L’idea di far vedere figure diverse da sé, e quindi prevalentemente volti femminili,
non preclude la possibilità che attraverso quelle immagini l’artista parli di una sua
sensibilità che nel colore si esprime come emozione.
C’è molta autenticità in opere come la serie di ritratti, che fanno ben pensare,
nonostante l’assoluta semplicità dell’esecuzione, ad una profondità di ricerca, una
pulizia, un tentativo di realizzare opere in cui ci sia una luce interiore.
Come se dentro queste immagini ci fosse un archetipo che parla di lui, parla di
Coffani, non delle persone ritrattate, che non sono immagini di persone conosciute,
sono aspetti vari e non riconoscibili del suo carattere, del suo temperamento, della sua
personalità.
Quindi lui si specchia in queste immagini e parla di sé. È un procedimento non raro,
ma condotto con molto rigore e metodo.