Massimo Galiotta

“L’arte è il quinto elemento della natura … umana [ndr]”! Arriva come una forza cosmica  nelle donne e negli uomini che hanno un cuore in grado di percepirne gli impulsi che, in un secondo momento, la mente dovrà decodificare in immagini vibranti, forti, appassionanti.
Paola Montanaro è stata chiamata a questo ruolo, difficile, complesso ma frutto della sua natura, di donna, di madre.

Taglia la materia, la carta, e la trasforma come gli antichi “mosaicisti” (bizantini) facevano con le minuscole tessere  monocromo che modellavano fino a farle diventare elementi imprescindibili dell’opera d’arte.
I suoi occhi d’artista guardano al futuro ma non disdegnano, volgendo lo sguardo al passato, quelle correnti che l’hanno preceduta. Interessanti e degni di nota i suoi punti di vista su Amedeo Modigliani o su Tamara De Lempicka.

E’ stimolata dalle immagini, dal potere che celano, e dall’interpretazione delle stesse che nel tempo hanno dato autori come Pier Paolo Pasolini o Quentin Tarantino pionieri o verosimilmente, come lei, acuti lettori del contemporaneo.

Nelle sue opere si legge il ruolo e la condizione della donna nel tempo, punti di vista nuovi, omaggio di Paola a chi la donna l’ha resa libera, anche nei fumetti. Meravigliosi i suoi collage su tela omaggio alle “eroine” erotiche di Milo Manara e Guido Crepax, che la Montanaro rende opere degne d’essere esposte nei musei  d’arte contemporanea e che non hanno paura di sfidare lo sguardo di chi credeva, fino ad ora, di amare solo il classico, il vero.

La Montanaro si cimenta con il “tutto” provando, così, a mettere ordine nel “Caos” della modernità e ridando equilibrio alle forme che, nelle sue opere, ritrovano un senso ormai perduto. I suoi “Tableaux” (Collage art, WPAP, Grafiche) sono la dimostrazione tangibile di quanto l’uomo sia in grado di riprendere in mano le redini della propria esistenza. Di governare la materia plasmandola a proprio piacimento pur mantenendo inalterato il mondo che lo circonda e ridando un senso alle cose. Insomma, la capacità dell’individuo di portare avanti un progetto proprio e a dispetto delle mode, delle correnti e dei format. Perché l’Uomo, l’Arte, la Vita … non si possono inscatolare!