Prof. Arch. Tony Ciaffaglioni

Presentazione critica Mostra Personale di Pittura

Di

Paolo Carnemolla

      Dire che sull’Arte e dell’Arte non si dovrebbe parlare e ci si dovrebbe limitare a guardarla è una banalità. Bisogna invece parlare dell’Arte e cercare di comprendere i meccanismi di un linguaggio-altro, spesse volte relegato ad esperti della comunicazione, a critici più o meno famosi che criticano se non pagati che osannano se pagati, mercanti d’Arte interessati a far emergere solo gli artisti di cui hanno qualche pezzo, giornalisti che curano le rubriche d’Arte come curerebbero la propria suocera, insomma un mondo esoterico dove ci capisce soltanto “l’esperto” e dove il comune mortale non può entrare perché tanto non capirebbe……

Si potrebbe dire che la menzogna che aleggia nel sistema globale della comunicazione , dove il mezzo informatico a volte, se non la maggior parte delle volte , più che contribuire a” semplificare” finisce col “ complicare”, la menzogna sembra concretizzare il senso di una società che ha smarrito i valori fondanti della civiltà stessa, dove i margini dell’etica sono diventati sempre più sfumati fino a diventare invisibili, anzi sono proprio scomparsi ….non ci sono più.

Nel mondo della menzogna diventa quindi difficile individuare la verità.

E allora, bisogna chiedere aiuto proprio all’Arte.

Due citazioni mi sembrano pertinenti oltre che necessarie:

Pablo Picasso scrive: L’Arte è una menzogna che ci aiuta a comprendere la verità.

Marcel Proust scrive: La menzogna è una delle sole cose al mondo che possa aprirci alla prospettiva sul nuovo, sull’ignoto, che possa far schiudere in noi i sensi addormentati per la contemplazione di un universo che altrimenti non avremmo mai conosciuto.

Mi piace pensare che le due citazioni abbiano stretta attinenza con l’artista che stasera ci offre la visione delle sue opere.

Le opere di Paolo Carnemolla sembrano quelle di chi ha colto e condiviso nell’essenza il pensiero picassiano dell’Arte come menzogna. Paolo se da un lato ci fa perdere le certezze di una realtà conosciuta ma ingannevole, dall’altro ci porta per mano verso ambiti che vorremmo frequentare più spesso. I suoi colori ci portano su dimensioni percettive che non hanno bisogno di alcuna bussola culturale, di alcuna chiave di lettura se non quella dei propri sensi. Il suo è un discorso interno alla pittura, non ci sono messaggi nascosti, nessun intento educativo, nessun messaggio subliminare. La sua necessità di evocare la forma , in alcuni lavori , penso obbedisca all’esigenza di essere considerato non un astrattista puro, quanto un pittore che estrae dalla realtà il necessario che basta alla pittura per elaborare poi un messaggio autonomo. Ho usato “evocare la forma” e non “disegnare la forma” perché si ha l’impressione che Paolo compia sulla forma un processo alchemico – fisico e la frantumi. Alcuni suoi lavori sembrano tarsie di vetro incollate da mani inesperte nel tentativo di riconfigurare una forma non più riconoscibile. Dovrei chiedere a Paolo se è mai stato dentro una cattedrale gotica, ma non lo farò: temo potrebbe rispondermi che le vetrate gotiche le ha costruite lui. E chissà….potrebbe anche essere vista la maestria con la quale usa il colore. Se non fosse perché sappiamo benissimo che i colori sono contenuti in tubetti, saremmo portati a pensare che i colori di Paolo fuoriescono dalle sue dita, tanto è la dimestichezza che dimostra di avere nei suoi lavori. Pennelli, spatole e chissà cos’altro sono prolungamenti delle sue mani. E’ infatti il colore la linfa vitale del suo discorso artistico, della forma potrebbe fare benissimo a meno, del colore mai. Ma la magia è proprio questa: l’osservatore è invitato e ( perché no?) sfidato a trovare proprie forme oltre quelle dipinte da Paolo, perché la pittura, quella vera, è quella che cerca un dialogo … un interlocutore …. qualcuno con cui “ capirsi”, con cui intendersi …. E quando questo avviene la magia è compiuta, la menzogna scompare e rimane la verità ! D'altronde Picasso non poteva che avere ragione: si dipinge la menzogna è vero, ma solo per arrivare alla verità !

                                                                                                                                                                                                                 Prof.  Architetto Toni Ciaffaglione


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