60 anni fa muore Jackson Pollock: la sua arte, geometria del gesto e dell’azione

Jackson Pollock muore l'11 agosto del 1956, a causa di un incidente stradale: sono trascorsi 60 anni, ma il fascino delle sue tele lo rende ancora uno dei più apprezzati artisti americani del secolo.

La pittura di Jackson Pollock non nasce dal cavalletto: prende vita sul pavimento, attrae qualsiasi cosa attorno a sé, e lo stesso artista è al tempo stesso autore e parte integrante di quello che “accade” nel quadro. "Quando sono ‘nel' mio dipinto, non sono cosciente di ciò che sto facendo. Il dipinto ha una vita propria, e io provo a farla trapelare", diceva Pollock.

La finalità ultima dell'arte non è la comunicazione: “dipingere è un modo di essere”, diceva.

Un parallelismo fra vita e azione pittorica che non ha eguali, in cui la forza dirompente dell'artista entra nella tela, rompe la barriera fra realtà e rappresentazione e fa dell'azione, del gesto, l'unico vero portatore di significato. Non a caso il critico Harold Rosenberg definirà l'arte di Pollock “action painting”, una pittura dell'azione, del movimento, e della forza inarrestabile

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