A Lampedusa nasce il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo

Agrigento - Gli scogli di Lampedusa sono una barriera naturale a difesa della cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, un approdo per chi affida tutto al mare per disperazione. Non esiste, nel Mare Nostrum, un popolo più generoso o un porto più sicuro e non stupisce quindi che qui venga a nascere il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo.

Dopo il successo del progetto museale di Casal di Principe che ha puntato sull'esposizione di opere di inestimabile valore nella Terra dei Fuochi, mosso dalla convinzione che l’arte debba esercitare anche una funzione sociale, a Lampedusa di stringe un patto mediterraneo che esprimerà la natura molteplice e stratificata dei tanti interlocutori che affacciano sul bacino valorizzando la loro vocazione all'abbraccio e alla reciproca assistenza.

Si indagherà sulle radici comuni” - spiegano meglio i curatori Palladino e De Lisi (gli stessi di Casal di Principe), “e alle Gallerie degli Uffizi è stato chiesto di essere l’istituzione capofila di questo primo museo italiano dedicato a chi migra da una sponda all'altra”. Da Firenze giungerà così un Amorino di Caravaggio, piccolo angelo addormentato deposto in ricordo di Aylan, il bimbo morto di naufragio sulla spiaggia turca e per sempre fissato nella memoria collettiva come atroce ritratto delle vittime dell’ondata migratoria.

E insieme a questo dipinto arriveranno moltissime altre opere inviate dal Bardo di Tunisi, dal Mucem di Marsiglia, dal Museo Storico Navale della Marina Militare e dal Museo Correr di Venezia, dal Museo Pelagalli "Mille voci mille suoni" di Bologna, dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, dal Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, dal MUDIA di Agrigento, dai musei Abatellis e Salinas, e dalla Fondazione Sicilia - Villa Zito di Palermo a formare il primo nucleo espositivo che inaugurerà il 3 giugno alla presenza del Ministro Dario Franceschini e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.