A Siena Francesco Clemente con dieci opere inedite

Dieci tele di grande formato suddivise in due cicli: "Fiori d’inverno a New York” e “l’Albero della vita”, summa del linguaggio adottato dall’artista napoletano fin dai suoi esordi.

SIENA - La città di Siena ospita a partire dal 29 giugno, nel complesso museale Santa Maria della Scala la mostra Francesco Clemente. Fiori d’inverno a New York, a cura di Max Seidel con la collaborazione di Carlotta Castellani.

L’esposizione vuole rendere omaggio a Siena, città che nel 2012 ha insignito l’artista della prestigiosa nomina per l'esecuzione del drappellone del Palio.

In mostra dieci opere inedite del pittore napoletano suddivise in due cicli distinti. Le dieci tele di grande formato sono state realizzate da Clemente a New York a partire dal 2010 e saranno esposte per la prima volta a Siena.

Si tratta della serie dei “Fiori d’inverno a New York”, costituita da cinque opere che hanno impegnato l’artista per più di cinque anni (2010-2016). Questo ciclo nasce in collaborazione con la moglie dell’artista, Alba Primiceri, nota attrice e coreografa, la quale ha scelto alcuni fiori presenti a New York nei mesi invernali che hanno costituito la base per una rielaborazione pittorica da parte di Francesco Clemente.

L’esposizione presenta anche le opere della serie – intitolata “l’Albero della vita”, che rappresentano la summa del linguaggio adottato dall'artista fin dai suoi esordi. Sono infatti svariate le fonti dalle quali l’artista ha attinto nell'arco della sua prolifica carriera, dalla mitologia classica, al buddhismo, alla storia e letteratura orientali e più in particolare le tradizioni contemplative dell'India, dove l'artista ha vissuto per lunghi periodi fin dai primi anni Settanta.

Daniele Pittèri, direttore del complesso museale senese spiega: “Quando penso all'artista penso alla pelle. Le sue opere mi hanno sempre rimandato l’idea di poggiare su superfici sensibili. Segni leggeri eppure simbolicamente densi, anche quando auto-ritraggono l’artista. Quando mi è stata proposta "Fiori d'inverno a New York", senza ancora vedere le opere, ho provato nuovamente questa sensazione di pervasione sensibile e mi è piaciuta l'idea di ospitarle al Santa Maria della Scala, che è un luogo sì di memoria, ma anche un luogo vivo e pulsante, un grande organismo che informa con il suo solo esistere un intero territorio".

La mostra, aperta fino al 2 ottobre 2016, è corredata da un catalogo con una presentazione di Daniele Pittèri, una intervista di Max Seidel all'artista e un testo di Carlotta Castellani.