Al Parco Archeologico di Ostia antica, la nona edizione di 'Arte in Memoria'

La biennale Internazionale di Arte Contemporanea, a cura di Adachiara Zevi e organizzata dall'Associazione Culturale Arteinmemoria, ha avuto inizio nel 2002 e giunge oggi alla sua nona edizione.

ROMA - Domenica 22 gennaio alle ore 11.00, presso la Sinagoga di Ostia Antica, sarà inaugurata ARTE IN MEMORIA, la biennale Internazionale di Arte Contemporanea. L’idea per la realizzazione di questa rassegna prende avvio dall'iniziativa promossa dalla Sinagoga di Stommeln, in provincia di Colonia, sopravvissuta al nazismo, dove dal 1990 ogni anno un artista è invitato a creare un lavoro originale per il luogo. 

La prima edizione di Arte in Memoria, pensata per la Sinagoga di Ostia Antica, la più antica d’Occidente risalente al I sec. d.C. e parte dell’area archeologica degli Scavi di Ostia, venne inaugurata il 16 ottobre 2002: dodici artisti provenienti da diversi Paesi furono invitati per realizzare un lavoro pensato appositamente per il luogo sul tema della memoria. Presero parte alla prima edizione Arnold Dreyblatt, Emilio Fantin, Rudolf Herz, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Fabio Mauri, Marisa Merz, Maurizio Mochetti, Giulio Paolini, Susan Philipsz, Enzo Umbaca, Gail Weinstein.

Come per tutte le edizioni precedenti anche per quella attuale le opere vengono realizzate appositamente per la Sinagoga di Ostia Antica. Gli artisti invitati ad intervenire quest’anno sono: Sara Enrico, che alla scelta di lavorare con alcune pratiche artigianali legate alla tessitura unisce l’uso di fibre artificiali moderne, in una costante ricerca di equilibrio tra pittura, artigianato e tecnologia. La sua opera si intitola Mirroring e indaga la dimensione dell'acqua.

Horst Hoheisel partecipa invece con un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga registrando le memorie che le pietre stesse evocano in lui. Si chiama Felt Stones la sua opera.

Ariel Schlesinger propone Nameless (Senza nome), un’installazione realizzata in riferimento al progetto memoriale Stolpersteine portato avanti dall’artista tedesco Gunter Demnig in 610 città europee. Veri e propri sampietrini sono interrati difronte alle abitazioni delle vittime del nazi-fascismo tra il 1933 e il 1945. La superficie superiore, a livello stradale, è di ottone e su di essa sono incisi il nome e il cognome, l’anno di nascita, l’anno e il luogo della deportazione, l’anno e il luogo di morte.

Luca Vitone partecipa con un lavoro sul valore simbolico delle pietre intitolato Le 5 pietre di Davide, quelle pietre che Davide raccolse nei pressi del fiume prima di andare ad affrontare Golia. Un oggetto archeologico, una reliquia, uno dei temi biblici più conosciuti e raccontati ai bambini che narrano dello scontro tra il debole e il forte, tra il piccolo e il gigante, tra il giovane e l’adulto.

Arte in memoria partecipa al Giorno della Memoria, istituito dai Parlamenti di diversi paesi europei nella data di apertura dei cancelli di Auschwitz. Il presupposto teorico e critico della rassegna è che la nostra cultura sia allo stesso tempo ossessionata dalla memoria e catturata dalla dinamica distruttiva dell’oblio. ARTE IN MEMORIA coinvolge dunque la comunità degli artisti perché trasformi un luogo di culto in luogo di cultura, ripopolandolo con visioni ispirate alla storia ma radicate nell'attualità.

La mostra, aperta al pubblico fino al 18 aprile 2017, sarà corredata di un catalogo pubblicato a conclusione dell’esposizione. Bilingue e graficamente conforme ai precedenti, conterrà un saggio della curatrice e le immagini delle opere esposte nella Sinagoga di Ostia.

A memoria dell’iniziativa e come abbrivio di una possibile collezione di opere d’arte contemporanea in un sito archeologico, alcuni artisti che hanno partecipato alle scorse edizioni hanno donato le loro opere alla Soprintendenza: tra questi, nel 2002 Sol LeWitt (Senza Titolo, 2002, muratura, cm 300x230x354Ø), e Gal Weinstein (Blaster, 2002, ceramica, cm 250x250), nel 2005 l’artista portoghese Pedro Cabrita Reis ha donato Untitled, 2005 (mattoni, cemento, legno, 21 colonne ciascuna di cm 220x40x40), nel 2011 Liliana Moro ha donato Stella polare, 2011 e, al termine delle settima edizione del 2013 Michael Rakowitz ha donato Gheniza per Ostia, mentre al termine dell’ottava nel 2015, Stih &Schnock hanno lasciato un esemplare di Sinergia su supporto di metallo.

Le opere, in dialogo permanente con le rovine, sono visibili dalla strada che collega gli Scavi di Ostia all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.

Articolo pubblicato su: http://www.artemagazine.it/attualita/item/3322-ostia-antica-nona-edizione-di-arte-in-memoria