Brera Modern tra nuove collezioni e Palazzo Citterio: alla Pinacoteca arriva il ‘900 italiano

Brera Modern anticipa la sua nascita con un’esposizione temporanea nelle Sale Napoleoniche della Pinacoteca. In mostra le Collezioni Jesi e Vitali, che andranno poi a confluire nell’allestimento permanente di Palazzo Citterio. L’attesa dura dal 1972, ma forse ora la Grande Brera è veramente sul punto di nascere.

Tormentato il progetto, paziente l’attesa, elevata l’aspettativa. Su queste tre linee il direttore di James Bradburne questa mattina ha descritto l’annosa questione legata all’apertura di Palazzo Citterio, dislocata, ma vicina, sede della Pinacoteca di Brera di Milano.

Dal 1972 appassionati e addetti ai lavori aspettano il completamento e l’apertura dello storico palazzo milanese, sede designata di alcune importanti collezioni del ‘900 italiano. È appunto il caso delle Collezioni Jesi e Vitali che, proprio a causa del decennale slittamento dell’inaugurazione della loro sede, non hanno ancora trovato definitiva dimora.

Opere di Boccioni, Carrà, Morandi, Modigliani, de Pisis e molti altri aspettano un allestimento che richiederà ancora, almeno, un anno di pazienza. Sono infatti quattro i complicati nodi che la direzione della Pinacoteca è chiamata a sciogliere prima dell’apertura del Museo, che in ogni caso, completato il restauro, è entrato nella disponibilità di Bradburne e collaboratori.

La prima e delicata questione è legata al monitoraggio e messa in sicurezza degli spazi, che ad oggi soffrono di forti sbalzi climatici – intemperanza sgradita ai dipinti – e di alcune necessarie opere di manutenzione e piccoli accorgimenti. Di pari passo scorrerà la definizione del progetto allestitivo, fondato sulle due collezioni e su uno spazio dedicato agli eventi temporanei, reso ostico non solo dalle scelte espositive, ma anche di alcuni dettagli strutturali non ottimali (ingressi stretti, montacarichi ridotti, diffusori posti ad altezza quadro) e dal – poco velato – sospetto che il Palazzo abbia ricevuto un restauro adatto ad una dimora storica ma poco incline a prestarsi alla sua, dichiarata, funzione museale. Problemi logistici che ricadono però sull’impianto estetico e contenunistico del Museo che, dopo tanta attesa, è inevitabilmente chiamato a non deludere le alte aspettative. Per questo Bradburne prende saggiamente tempo e non cade nella trappola della fretta (ormai poco necessaria), anche perchè ci sono due ulteriori problematiche esterne da risolvere. Si tratta della gara d’appalto per aggiudicarsi i servizi aggiuntivi – ovvero biglietteria, bookshop, caffetteria, ecc – e la più ostica questione legata alla carenza di personale della Pinacoteca di Brera, che necessita di un importante innesto di collaboratori in vista dell’ampliamento degli spazi.

Il progetto della Grande Brera, già nella mente anche dello storico direttore Franco Russoli (1923-1977), rimane dunque obiettivo e impegno primario per tutta l’istituzione. Necessaria la sua realizzazione: come debito verso Brera stessa, verso i suoi visitatori, verso Milano e anche verso i collezionisti che hanno donato le proprie raccolte al museo.

Per questo, in attesa di Palazzo Citterio, Brera Modern prende provvisoriamente vita negli spazi della Pinacoteca.

È infatti in atto un allestimento provvisorio volto ad esporre alcuni dei capolavori delle collezioni Jesi e Vitali. Idea già in realizzazione, il cui termine è previsto entro il 18 di giugno. La momentanea soluzione consiste nell’utilizzare contenitori-depositi posizionati nelle Sale Napoleoniche, in modo da non intaccare la disposizione delle opere già esposte ma garantire allo stesso tempo al visitatore di apprezzare il work in progress che sta coinvolgendo Brera. La struttura sarà allora piuttosto simile al sistema di appendimento utilizzato normalmente nei depositi “a rastrelliere” per dipinti, che andrà quindi ad aggiungersi al deposito a vista della sala XXIII.

In ogni caso, a testimonianza della serietà del progetto di Brera Modern, la curatrice del progetto Giovanna Ginex ha reso nota la prima proiezione allestitiva di Palazzo Citterio. Una grande scala centrale attraverserà i tre livelli del Museo, accogliendo il visitatore da un’entrata ampia e degna della collezione ospitata, spostata dal civico 12 al 14 di via Brera.

Il piano terra si occuperà dunque di introdurre al ‘900, esponendo anche alcuni capolavori di fine ‘800 quali le opere di Pellizza, Segantini e Previati. Il primo piano dedicherà uno spazio individuale alle collezioni Jesi, Vitali e Mattioli, le quali saranno però integrate in modo da lasciare il visitatore libero di muoversi senza definite costrizioni. Il terzo piano sarà invece sede delle esposizioni temporanee e di un’ultima parte della collezione.

Un grande ponte a vetro dovrebbe infine collegare Palazzo Citterio alla Pinacoteca, segnando dunque, finalmente, la nascita della Grande Brera.

Articolo pubblicato su: https://www.artslife.com/2019/05/06/brera-modern-tra-nuove-collezioni-e-palazzo-citterio-alla-pinacoteca-arriva-il-900-italiano/