De Prospectiva Pingendi. La nuova e migliore pittura italiana a Todi
Da Piero della Francesca agli scenari della pittura italiana contemporanea. Scenari nuovi, quelli di De Prospectiva Pingendi in mostra dal 22 aprile al primo luglio a Todi.
Massimo Mattioli, curatore della rassegna, porta nella sua città una quindicina tra i migliori artisti della scena nazionale, giovani o mid-career, per un’ampia panoramica (oltre 50 opere) delle nuove modalità, o in via di sviluppo, della pittura italiana.
Gli artisti? In ordine alfabetico: Giuseppe Adamo, Antonio Bardino, Angelo Bellobono, Simone Berti, Thomas Braida, Danilo Buccella, Alessandro Cannistrà, Andrea Chiesi, Mario Consiglio, Laura Lambroni, Silvia Mei, Marco Neri, Gioacchino Pontrelli, Nicola Samorí, Nicola Verlato.
Un importante evento espositivo diviso in due prestigiosi luoghi del Comune: Sala delle Pietre di Palazzo del Popolo, uno degli antichi palazzi medievali che affacciano sulla piazza principale della città e il Palazzo del Vignola, che deve il nome al sontuoso portale attribuito al Vignola (1507-73).
L’esposizione, patrocinata e prodotta dal Comune di Todi, prende idealmente spunto dall’opera di Piero della Francesca ispirata al De pictura di Leon Battista Alberti, che divide in tre ambiti l’approccio alla pittura: il “disegno”, cioè come dipingere le singole figure, la “commensurazio”, ovvero come disporle nello spazio, e il “coloro”, come colorarle.
“Negli ultimi decenni del secolo scorso”, scrive il curatore, “la pittura in Italia riusciva ancora a catalizzarsi attorno a gruppi o movimenti che avevano un forte sostegno critico e di mercato, dalla Transavanguardia all’Anacronismo, alla Scuola di San Lorenzo. In anni più recenti la pratica pittorica non ha perduto presa sul panorama nazionale, ma si è affidata a protagonisti che intraprendevano percorsi individuali, raggiungendo esiti in molti casi altissimi, ma non adeguatamente riconosciuti dal sistema dell’arte contemporanea”.
E fra questi Mattioli ha scelto alcuni degli artisti che dall’nizio del 2000 hanno proposto ricerche pittoriche personali, forti, identitarie, innovative, riuscendo ad affermarle in scenari di prestigio, quali biennali o mostre museali italiane e internazionali a fianco dei più giovani che fin dagli esordi si sono distinti per qualità, determinazione, originalità.
La mostra si pone come obiettivo quello di offrire ai visitatori uno sguardo a 360 gradi su queste nuove tendenze: “da chi si muove da un citazionismo che poi rivede con personali simbolismi, a chi approda a un nuovo surrealismo post-ideologico, da chi sfida un naturalismo privo di qualsiasi maniera a chi giunge ad una sintesi astratta compiutamente filosofica”, chiarisce il curatore.
Una cinquantina le opere esposte in un percorso che si snoda per oltre 3.000 mq nei due spazi: quelle di notevole domensione nella Sala delle Pietre, situata al primo piano del Palazzo del Popolo, uno degli edifici medievali più antichi della città di Todi, che insieme al Palazzo del Capitano si affaccia sulla centrale piazza del Popolo. Una grande aula rettangolare di 300 mq destinata fin dal XIII secolo alle adunanze del Consiglio Generale o del Popolo, destinata intorno agli anni Venti del Novecento ad ospitare una collezione comunale di reperti lapidei che le diede appunto il nome di “Sala delle Pietre”: ed in seguito adibita a spazio espositivo
Il nucleo più consistente della mostra sarà esposto negli adiacenti grandi spazi del rinascimentale Palazzo del Vignola, adibito ad esposizioni che con questa mostra inaugurerà una nuova gestione direttamente seguita dal Comune di Todi.
La mostra è accompagnata da un catalogo con un testo di Fabio De Chirico, un saggio del curatore e testi critici di Daniele Capra e Anita Pepe.
News pubblicata su: http://www.artslife.com/2018/04/22/de-prospectiva-pingendi-la-nuova-e-migliore-pittura-italiana-a-todi/