Ercolano, ritrovate le "Historiae" di Seneca il Vecchio
La scoperta si deve a Valeria Piano, filologa e papirologa, ricercatrice dell'Università degli Studi di Napoli Federico II che, nell'ambito del progetto europeo Platinum, attraverso un anno di lavoro certosino ha ricomposto i 16 scampoli che analizzati hanno condotto all’attribuzione dell’opera al padre del filosofo Seneca.
Il direttore della Biblioteca nazionale di Napoli Francesco Mercurio ha annunciato il ritrovamento delle “Historiae ab initio bellorum civilium” di Lucio Anneo Seneca il Vecchio.
A riconoscere il testo nel P. Herc. 1067, uno dei più noti papiri di Ercolano conservato nell'Officina dei Papiri Ercolanesi, è stata la ricercatrice papirologa Valeria Piano. Ci è voluto un anno per ricomporre gli scampoli tutti catalogati con lo stesso numero di inventario e dunque provenienti dallo stesso rotolo. Gli studi cronologici e le analisi eseguite sui 16 pezzi hanno portato all'attribuzione dell’opera a Seneca il Vecchio, conosciuto anche come “il Retore” e padre del filosofo Seneca.
Il P. Herc. 1067 è uno dei più noti papiri della collezione di Ercolano, conosciuto come la “Oratio in Senatu habita ante principem”. Si pensava potesse essere un'orazione politica attribuibile a Lucio Manlio Torquato e pronunciato in Senato al cospetto dell'imperatore.
L’attribuzione a Seneca risulta estremamente importante poiché oltre a restituire un’opera della letteratura latina che si pensava persa, conferma anche come la villa dei Pisoni di Ercolano fosse un centro di studi molto vitale prima dell’eruzione del Vesuvio.
"Sono particolarmente lieta che questa scoperta di assoluto valore sia avvenuta alla Biblioteca nazionale di Napoli - ha dichiarato il direttore generale Biblioteche e istituti culturali del MiBACT, Paola Passarelli - grazie al lungo ed appassionato lavoro di una ricercatrice dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e nell'ambito di un rilevante progetto europeo. È un segnale positivo di come fare sistema possa portare a questi risultati ed uno stimolo incoraggiante a proseguire in questo senso".
Carla di Francesco, Segretario generale del Mibact, ha invece dichiarato: "Il binomio tutela e ricerca porta oggi un risultato straordinario e restituisce al mondo un'opera della letteratura latina finora ritenuta perduta".
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