Il Museo dei Cappuccini di Genova ospita 'Contempliamo il presepio. La bellezza di Maria nell’arte'
L’esposizione rappresenta un momento di riflessione sul significato del Natale, tra storia, tradizioni e simboli, attraverso opere d’arte che spaziano dalle statuine da presepe dei grandi maestri del Settecento a dipinti e sculture che presentano Maria al centro della devozione cristiana.
GENOVA - Sabato 3 dicembre, inaugura, presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, la mostra dal titolo Contempliamo il presepio. La bellezza di Maria nell’arte.
L’esposizione rappresenta un momento di riflessione sul significato del Natale, tra storia, tradizioni e simboli, attraverso opere d’arte che spaziano dalle statuine da presepe dei grandi maestri del Settecento come Anton Maria Maragliano e Pasquale Navone a dipinti e sculture che presentano Maria, madre di Gesù, al centro della devozione cristiana. Ne sono esempio: l’“Annunciazione” di Gandolfino da Roreto, una grande statua settecentesca dell’Immacolata restaurata per l’occasione e la “Madonna con Bambino e san Giuseppe” di Antoon Van Dyck di collezione privata.
L’esposizione si completa con alcune prestigiose opere con storie di Maria provenienti dalla Quadreria dei Cappuccini di Voltaggio (AL) tra le quali citiamo la “Sacra Famiglia” di Denis Calvaert, l’“Adorazione dei Pastori” di Giovanni Andrea De Ferrari, l’Immacolata di Bartolomeo Guidobono e la “Nascita della Vergine” di Pietro Muttoni.
Il presepe meccanico è stato realizzato dall’artigiano di Carmagnola Franco Curti a partire dagli anni ‘30 in 12.000 ore di lavoro. La sua prima esposizione pubblica risale agli anni ‘40 e da allora affascina grandi e piccini grazie agli oltre 150 personaggi in movimento. La parte centrale, animata da un unico motore, è un trittico di 40 m2 composto dalla ricostruzione di Betania, Gerusalemme e Betlemme al tempo di Gesù. Altri 5 motori muovono i quadri meccanici che precedono il presepe con le Profezie dei Profeti Isaia, Michea e Malachia e la ricerca dell’alloggio. Il presepe di Emilio Burri e Luciana Scarone ricostruisce una inedita scenografia presepiale che riproduce una borgata ligure d’inizio ‘900 con fini particolari di interni: antichi mestieri, personaggi popolari, oggetti della tradizione, tutti da scoprire.
Curiosità. Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c'è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù, come riporta Luca, "in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" (Ev., 2,7), dell'annunzio dato ai pastori, dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re.
Il presepio come lo vediamo realizzare ancor oggi ha origine, secondo la tradizione, dal desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme; nel 1223 a Greccio, in Umbria, per la prima volta arricchì la Messa di Natale con la presenza di un presepio vivente, episodio poi magistralmente dipinto da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi.
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