La ricerca del Vero e del Bello. La luce pura di Angelo Morbelli a Milano

Milano, Via Manzoni. A cento anni dalla morte di Angelo Morbelli (1853-1919), la Galleria Bottegantica celebra il pittore in una monografica che documenta analiticamente il suo percorso artistico e le tematiche d’elezione.

Dal 25 gennaio al 16 marzo 2019. Dai paesaggi, passando per il Pio Albergo Trivulzio, approdando alle rappresentazioni delle ballerine. Nonostante la varietà di temi, nell’opera di Morbelli si può riconoscere un unico e solo soggetto: il cuore dell’artista, che lo porta a rendere le sue tele autentiche ed immediate.

La minuziosa descrizione della realtà -cifra stilistica dell’artista- non rimane mero esercizio di stile. Essa si carica di implicazioni simboliche e mentre ci si immerge in una precisa situazione, questa viene esasperata, resa immobile, fissata in emblema. Proprio l’insistenza al vero conduce l’artista a distruggere miti e convenzioni del passato: partendo dalla tradizione, la stessa viene ridotta in pezzi.

Il realismo sociale si tramuta in positività quando l’artista si accosta al tema del paesaggio. Un paesaggio dominato dall’assenza di figure e di azione, dove il pittore si relaziona al regno delle cose che si rinnovano da sole, ente che possiede e dona la vita.

Ne sono un esempio i ghiacciai valtellinesi, ai quali si dedica a partire dal 1910, luoghi incontaminati dove natura e spirito si fondono, testimoni del perenne e rinnovato fluire delle cose, di cui Morbelli vuole scoprire i messaggi reconditi. La dimensione umana è qui bandita, in forza dell’esaltazione del valore rigenerativo della natura. Le vedute delle isole settentrionali della laguna veneziana, immortalate al tramonto, quando le acque riflettono il paesaggio circostante. Infine, i dipinti realizzati nella residenza campestre a La Colma, presso Rosignano, nel Monferrato, dove i primi piani si contrappongono all’ampia spazialità dei colli digradanti verso un orizzonte indefinito.

Opposti al positivismo dei paesaggi troviamo i personaggi del Pio Albergo Trivulzio. Vecchiaia e solitudine diventano le protagoniste. I vecchioni sembrano creature che si accontentano di esistere, senza darsi pena di spiegare, di giustificare la loro presenza, di risvegliare la simpatia o qualsiasi altro interesse dello spettatore. Ed è proprio la totale semplificazione dello stato d’animo di questi individui che permette a Morbelli di concentrarsi sugli effetti determinati dalle forme, dai colori e dalle linee. I personaggi sono solo fantasmi, simboli ed emblemi, cifre di vecchi uomini e vecchie donne che compaiono solo per un attimo, come se dovessero rientrare nel buio luminoso della tela e sparirvi per sempre, sepolti da un mutamento di luce.

In Morbelli, la ricerca del Vero e del Bello e di immagini idonee ad esprimerlo vanno di pari passo. Come risulta evidente nei dipinti dedicati al lavoro delle mondine, al nudo femminile e all’universo adolescenziale delle ballerine. Quest’ultima produzione, è caratterizzata da una raffinatezza formale ed una maturità artistica mai raggiunta prima, dove la visione si piega al sentimento, grazie anche ad un uso sapiente e controllato dell’illuminazione e all’elegante messa in posa delle giovani ragazze, colte nella fugacità di un attimo. L’ambiente dove si trovano è un “non luogo” ed esse non ci guardano, creando un senso di distacco dal mondo esterno. Siamo di fronte all’esaltazione di una nuova intensità espressiva, dove la figura espande la propria luminosità interna in relazione alla qualità della luce e dell’ambiente in cui essa è calata.

Angelo Morbelli: Luce e Colore oltre ad approfondire la poetica dell’artista, si sofferma anche sul tema della tecnica, soprattutto quella divisionista, ritenuta dal pittore la tecnica del futuro. Una tecnica che va oltre il semplice metodo: egli segue tutte le regole, ma la sua anima rimane troppo pura per rimanere ingabbiata in queste. Proprio questa purezza, piena di incanto e grazia, è l’arte di Morbelli.

Articolo pubblicato su: http://www.artslife.com/2019/02/01/angelo-morbelli-luce-e-colore-il-pittore-essenziale-in-mostra-a-milano/