Macro, dal 19 gennaio al via la mostra dedicata ai Pink Floyd
"The Pink Floyd Exhibition - Their mortal remains", che si terrà al Macro di via Nizza fino al 1 luglio, è stata presentata il 16 gennaio da Roger Waters e Nick Mason, insieme alla sindaca di Roma Virginia Raggi e l'assessore alla Cultura Luca Bergamo
ROMA - Roger Waters, Nick Mason, la sindaca di Roma Virginia Raggi, il vicesindaco Luca Bergamo e il Commissario dell'Azienda Speciale Palaexpo Innocenzo Cipolletta, che gestirà provvisoriamente il Macro, questa mattina hanno presentato la mostra/evento “The PinkFloyd Exhibition - Their mortal remains”, che si terrà al Macro di via Nizza, dal 19 gennaio al 1 luglio. Si tratta di una retrospettiva epocale a 50 anni dalla nascita di uno dei gruppi musicali più innovativi e influenti della storia, che ha già debuttato qualche mese fa al Victoria and Albert Museum di Londra, superando i 400mila visitatori.
"Quando questa band ha cominciato a suonare non ero nata - ha detto Raggi - Ma la prima volta che mi hanno dato una loro cassetta e ho sentito la loro musica ho sentito un 'bang’”. "E' un onore essere qui oggi e poter ospitare questa mostra immensa - ha detto ancora la sindaca Raggi - Qui non ospitiamo solo una band storica nel panorama internazionale ma dei miti che hanno creato il mondo dei Pink Floyd, un mondo che viene mostrato in questa exhibition. Noi siamo orgogliosi di essere il primo paese fuori dall'Inghilterra che ospita questa mostra colossale che ripercorre la storia della band anche per chi ha avuto modo conoscerli solo dal vivo”.
"Questa non è una mostra ma un'esperienza - ha invece sottolineato il vicesindaco Bergamo - In questa città ci sono tutte le risorse perché diventi capitale mondiale della cultura".
Roger Waters, dal canto suo, si è invece soffermato su un altro aspetto, che va ben oltre la musica e la stessa mostra. "Io sono preoccupato che i ragazzi di oggi, continuando a guardare i cellulari, cadranno oltre il bordo della collina - ha detto Waters - C'è una grave e diffusa mancanza di empatia che mi preoccupa, e mi fa pensare che questo percorso porterà all'estinzione della nostra umanità. Ci siamo così vicini e ho paura che non ce ne stiamo preoccupando". Ha poi aggiunto: "Non mi importa di quello che lasceremo, non mi importa di questa mostra. Non sono troppo interessato a me, a una mostra, a quello che ho fatto trent'anni fa. Sto ancora lavorando, perché quello del musicista è il mio lavoro. Sono molto più preoccupato di questioni come i diritti civili, del dilagante protofascismo, delle questioni di alcuni Paesi come l'Ecuador. Sono interessato alle persone, non a cosa ho fatto 20 o 30 anni fa. Abbiamo fatto un lavoro molto importante insieme con la band, e ne sono molto orgoglioso, ma ci sono molte cose più importanti da fare nel mondo che preoccuparsi di cosa è stato fatto nel passato" - ha infine concluso Waters.
Waters ha inoltre escluso che l'esposizione si possa tramutare in qualcosa di permanente, spiegando che “grazie alle nuove tecnologie può essere sviluppata costantemente. Credo che l'aspetto fondamentale sia quello di continuare a svilupparla anzichè congelarla”.
In mostra sono esposti oltre 350 oggetti mai visti prima e che rappresentano i diversi momenti della storia del gruppo.
I Pink Floyd hanno prodotto alcune delle immagini più leggendarie della cultura pop: dalle mucche al prisma di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station e ai “Marching Hammers”. La loro personale visione del mondo si è realizzata grazie a creativi come il moderno surrealista e collaboratore di lunga data Storm Thorgerson, l’illustratore satirico Gerald Scarfe e il pioniere dell’illuminazione psichedelica Peter Wynne-Wilson.
Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.
Articolo pubblicato su: http://www.artemagazine.it/attualita/item/5979-macro-dal-19-gennaio-al-via-la-mostra-dedicata-ai-pink-floyd