MAST di Bologna, prorogata al 6 ottobre 2019 la mostra “Anthropocene”.

Il progetto indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso le straordinarie immagini di Edward Burtynsky, i filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier e le esperienze immersive di realtà aumentata.

BOLOGNA - “Anthropocene” è il bellissimo progetto espositivo che si basa sulla ricerca del gruppo internazionale di scienziati Anthropocene Working Group, impegnato nel raccogliere prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa – all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo). La ricerca è volta a dimostrare che gli esseri umani sono diventati la singola forza più determinante sul pianeta.

L’esposizione, aperta al pubblico lo scorso 15 maggio, è suddivisa in quattro sezioni e presenta 35 fotografie di grande formato di Edward Burtynsky.

Quattro murales ad alta risoluzione, in cui si abbinano tecniche fotografiche e filmiche, che evidenziano il lavoro sinergico dei tre artisti: grazie a brevi estensioni video di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier integrati in queste enormi fotografie, i visitatori possono esaminare nei più minuti dettagli e in modo immersivo la complessità delle incursioni umane sulla Terra attraverso la App AVARA (scaricabile gratuitamente su Apple App Store e Google Play, sul proprio smartphone/tablet o sui tablet messi a disposizione da MAST).

Tredici videoinstallazioni HD curate dai due registi offrono vivide riflessioni sull’Antropocene, sui singoli scenari che lo rappresentano, e favoriscono la comprensione della portata e dell’impatto del fenomeno.

Nel percorso espositivo si trovano inoltre tre installazioni di Realtà Aumentata [RA] che ricreano su smartphone e tablet un modello fotorealistico tridimensionale a grandezza naturale di impressionante verosimiglianza, consentendo ai visitatori di tutte le età di “toccare con mano” alcuni degli effetti devastanti causati dal dominio dell’uomo sulla terra come l’estinzione di una specie animale.

E’ parte integrante della mostra anche il premiato film “ANTHROPOCENE: The Human Epoch” che propone una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante è del premio oscar Alicia Vikander. Il film sarà distribuito in Italia a settembre da Fondazione Stensen e Valmyn.

Spiega Edward Burtynsky: “Il nostro lavoro può offrire uno sguardo avvincente su ciò che accade, la nostra è una testimonianza reale. Far vivere queste realtà attraverso la fotografia è come creare un potente meccanismo che dà forma alle coscienze”.

Non vogliamo fare prediche - aggiunge Jennifer Baichwal - rivendicare o attribuire colpe, vogliamo semplicemente testimoniare, e da testimoni, cercare di smuovere le coscienze. Credo ancora che il pensiero e l’esplorazione trasversale, il confronto, generino una trasformazione più profonda e duratura rispetto ad un’aspra contrapposizione”.

Non mi interessa puntare il dito o rinnegare le nostre colpe. - Sottolinea Nicholas de Pencier - Vivo nel mondo reale e ho bisogno delle stesse soluzioni pratiche di chiunque altro. È quindi mia responsabilità usare la macchina da presa come uno specchio e non un martello: invitare gli spettatori a essere testimoni di questi luoghi e a reagire ognuno a suo modo”.

La mostra è co-curata da Urs Stahel, che cura sia la PhotoGallery sia la collezione di Fondazione MAST, Sophie Hackett e Andrea Kunard, rispettivamente curatrici della Fotografia dell'Art Gallery of Ontario di Toronto e della National Gallery of Canada di Ottawa.

Articolo pubblicato su: http://www.artemagazine.it/mostre/fotografia/item/9571-mast-di-bologna-prorogata-al-6-ottobre-2019-la-mostra-anthropocene-immagini