Meret Oppenheim a Lugano. L’artista che ha osato sfi­dare le regole in mostra al MASI

Aprirà a Lugano il prossimo 11 febbraio la mostra Meret Oppenheim, opere in dialogo. Da Max Ernst a Mona Hatoum. La ospita il MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana fino al 28 maggio 2017. 

Il percorso espositivo, che comprende un centinaio di opere, vuole documentare l’intera carriera artistica della Oppenheim, dagli esordi nella Parigi dei primi anni ’30 fino alle esperienze non figurative degli anni ’60 e ’80. Le sue opere d’arte, icone dell’arte del Novecento, dialogano con quelle dei maggiori esponenti del movimento surrealista nel quale riconobbe l’espressione di una sensibilità prossima alla propria, del movimento dada e di alcuni affermarti artisti contemporanei come Robert Gober e Mona Hatoum.

La mostra si apre con alcune creazioni risultato dell’incontro fra la giovane e irriverente Meret Oppenheim e alcuni celebri artisti: Marcel Duchamp, Jean Arp, Max Ernst, Man Ray, Alberto Giacometti e René Magritte.

La divisione in sezioni tematiche mette in risalto i diversi aspetti e momenti del suo processo creativo: dal rapporto di intenso scambio di idee che intrattenne con dadaisti e surrealisti, alle composizioni astratte degli anni ’70.

Si incontrano nel percorso espositivo oggetti come tazze, boccali, scarpe e guanti che, come fossero entità animate, sviluppano pelliccia o coda, vene e capillari: l’uso originale dell’oggetto è sradicato, in continuazione con la poetica dada.

Dipinti in cui l’artista si trasfigura prendendo le sembianze di personaggi fiabeschi o del mito: la donna serpente, la donna uccello, la donna di pietra. Rappresentazioni del cielo e degli astri: visioni premonitrici o creazioni che adombrano significati escatologici, mettono in luce l’accettazione e l’esaltazione tipicamente surrealista dell’irrazionale.

Una sezione di ritratti e autoritratti di Meret e dei colleghi, un genere caro alla cerchia dei surrealisti che erano soliti mettere in gioco la propria identità attraverso travestimenti o interventi sui ritratti.

Nell’ultima sezione domina nuovamente il tema del volto attraverso l’esposizione di dipinti e sculture di volti fantastici e maschere, “oggettivazioni” delle forme dell’inconscio dell’artista.

Meret Oppenheim, opere in dialogo. Da Max Ernst a Mona Hatoum // 11 Febbraio – 28 maggio 2017 // Lugano 

Articolo pubblicato su: http://www.artslife.com/2017/01/31/meret-oppenheim-lugano-masi/