Pistoia rende omaggio a Marino Marini in attesa della grande mostra
Tre esposizioni di approfondimento. Il primo agli scatti che Aurelio Amendola ha dedicato a Marini e alle sue sculture, il secondo al confronto Marini e Mirò, il terzo all’opera di Kengiro Azuma, lo scultore nippo-italiano che di Marini fu allievo e poi assistente.
PISTOIA - Si terrà a partire dal 16 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, a Palazzo Fabroni di Pistoia, la prima grande retrospettiva dedicata al genio di Marino Marini, dal titolo “Marino Marini. Passioni visive”. In attesa di questa importante mostra, il Museo Marini si rinnova e accoglie tre esposizioni di notevole livello.
Si parte il 16 luglio a Palazzo Tau con la mostra Marino nell’immagine di Aurelio Amendola (1968-1975). Si tratta di un originale ricordo del grande scultore attraverso le intense immagini che il “Fotografo degli Artisti”, Aurelio Amendola, gli ha dedicato. In realtà una doppia mostra: da un lato una documentazione dedicata al lavoro e alla quotidianità di Marino Marini. Dall’altro, una retrospettiva di una grande pagina di fotografia, testimonianza dell’arte di un fotografo, Amendola, che come pochi ha saputo raccontare l’arte, e la scultura in particolare.
Dal 16 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, la Fondazione Marini ha deciso di dare giustamente rilievo anche al lato pittorico dell’artista pistoiese, con la mostra “Mirò e Marino. I colori del Mediterraneo”. Mirò e Marino sono entrati in contatto negli anni ’50 grazie alla frequentazione dell’atelier di Fernand Mourlot a Parigi dove entrambi, insieme a Chagall, Picasso e altri grandi maestri contemporanei, andavano a stampare le loro litografie. Entrambi amavano colorare le loro sculture, non solo come omaggio agli “antichi” ma anche, sicuramente, per il loro spirito solare e ironico. Molto spesso usavano colori primari, privi di sfumature, entrambi stendevano il colore a larghe campiture con segni netti e decisi. Entrambi uomini del Mediterraneo.
Infine dal 22 ottobre al 27 novembre 2017, sarà allestita l’esposizione “Kengiro Azuma. Sculture”. La Fondazione Marino Marini rende omaggio all’artista giapponese, a un anno dalla sua scomparsa. La mostra riunisce una selezione di opere, diverse per tipologia e natura, tra cui alcune di quelle più significative dell’artista. Opere che, con i loro pieni e vuoti, esprimono, come era solito dire lo scultore, quello che veramente c’è di importante nella vita “cioè l’anima, l’amicizia, la vera solidarietà, il modo di convivere”.
Il rapporto umano e artistico fra loro è continuato per tutta la vita, guardando l’uno alla ricerca artistica dell’altro pur mantenendo ciascuno la propria identità. Marino per Azuma è stato il più grande Maestro e proprio lo stesso Marino ha sempre spinto il suo bravo allievo a recuperare le origini orientali.
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