Tradizione e innovazione. L’asta di moderni e contemporanei di Farsetti. Con un teatrino di Fontana e un insolito Morandi

Dopo l’asta di antiquariato di aprile, Farsetti ha in serbo a Prato (31 maggio-1 giugno) due cataloghi che affrontano “due aspetti peculiari del collezionismo: la tradizione e l’innovazione”, come raccontano gli esperti della maison.

Maestri italiani e stranieri -ma anche artisti viventi- guidati da alcuni nomi che ormai sono da considerare presenze “obbligatorie”. Come Lucio Fontana con un teatrino rosso e bianco del 1965 che stima 280-350 mila euro. I Teatrini, realizzati per lo più tra il 1964 ed il 1966, sono caratterizzati dalla particolare cornice in legno laccato, dipinto in maniera uniforme, che per l’artista rappresenta una sorta di quinta teatrale. Il fondo, anch’esso monocromo, è solcato da buchi, quasi ad evocare un cielo infinito. A volte la cornice ed il fondo sono dipinti con colori uguali o molto simili; altre volte, come in questo caso, l’artista sceglie due tinte differenti, così da accentuare il contrasto e la profondità dello spazio. Sono opere apparentemente semplici, ma in realtà si prestano a molteplici e complesse interpretazioni.

Giorgio Morandi è in asta con una “Natura morta” del 1957 il cui soggetto (bottiglie, vasi, contenitori) e stile (colori tenui e atmosfere rarefatte) sono immediatamente riconoscibili, mentre il formato – che si sviluppa in verticale – è del tutto inusuale ( 300-400 mila euro). 

Tra le sculture spicca una splendida creazione, del 1978, di Fausto Melotti, intitolata Il riposo dell’imperatore (ottone, cm 48x93x21. Stima: 120.000/150.000 Euro). Si tratta di un’opera impegnativa e di grande respiro, giocata sui contrasti e gli equilibri delle varie parti, che creano un ritmo e un’armonia quasi musicale.

Tra gli altri big del Novecento, immancabili Giorgio de Chirico (“Piazza d’Italia”, 1950-1951, 100/150 mila), Gino Severini (“Natura morta con piccioni e frutta”, 1934 circa, 45-60 mila), Filippo De Pisis (“Natura morta nel paesaggio”, 32-42 mila) e Mario Sironi (“Composizione”, 1956 circa, 30-40 mila).

Per l’arte contemporanea, il catalogo presenta inoltre una nutrita sezione dedicata agli artisti viventi, italiani e stranieri, alcuni già ampiamente affermati e quotati, altri potenzialmente in crescita e probabilmente destinati a scalare in breve tempo le classifiche internazionali. Un delicato acquerello su carta del 2000 di Luigi Ontani quota 50-80 mila euro.

Un nucleo intitolato “Roma anni 60” offre lavori di Tano Festa, Franco Angeli, Piero Dorazio e Giosetta Fioroni. Tra gli stranieri spicca Anish Kapoor con “Montagna”, una scultura in legno dipinto del 1994 (160-240 mila). Un grande lavoro di Hans Hartung del 1982, “T 1982-R27”, quota 100-160 mila. Luciano Fabro con “Optical Italia” del 1977, tecnica mista e rete metallica su tela, sale a 500-700 mila.

Articolo pubblicato su: https://www.artslife.com/2019/05/25/tradizione-e-innovazione-lasta-di-moderni-e-contemporanei-di-farsetti-con-fontana-morandi-e-kapoor/