Romano Bertocci in "Toscana Oggi" dell' 8 Febbraio 1998

AREZZO        Toscana Oggi dell' 8 Febbraio 1998

La Chiesa parrocchiale di Chiani si è impreziosita di due opere dell' artista Silvano Lazzeri

Amore di Dio, carità, solidarietà: l'arte a servizio del Vangelo

di Romano Bertocci

Nella chiesa di Chiani in due pitture murali, della grandezza ognuna di 12mq.,collocate l'una di fronte all'altra, ai laiti dell'altare, è stato riassuntol'annuncio evangelico dell'amore di Dio, della carità e solidarietà fra gli uomini.

Tutta l'opera è dovuta alla capacità e sensibilità artistica di silvano Lazzeri, non nuovo ai lavori in pittura o in terracotta, fatti in diverse chiese. In particolare, nello spazio sul lato destro dell'altare, nel riquadro di una cornice semplice (arco in mattoni messo in scorcio a trompe-l'oeil, ndr), in parte ispirata a motivi architettonici propri della chiesa di Chiani, si apre un paesaggio scosceso e frastagliato sul davanti, pianeggiante ed aperto sullo sfondo.

In un intreccio di richiami biblici, come i simboli della strada, la vite, le messi, al centro campeggia la figura imponente di una persona con i colori rosso e blu della tradizione pittorica. Essa rappresenta il Pdre della parabola del Figliol prodigo che abbracciato in parte, e in parte sostenuto (dal padre che non vuole la sua umiliazione ma il suo amore, ndr),, in uno slancio di affetto e di rimorso.

L'affresco nel suo insieme è ravvivato da una sapiente distribuzione della luce, che concentrata prima nella scena centrale, l'abbraccio del padre e del figlio, rifluisce poi nell'ambiente circostante per ravvivare i colori e farli vivere in funzione di un procedimento che tende a ricostruire pittoricamente e sinteticamente il meraviglioso testo lucano.

Al lato opposto, come un ideale richiamo, è rappresentata la disponibilità dei figli perdonati a concretizzare nella vita quell'amore con cui sono stati giustificati dal padre.

Nella parte più alta dell'affresco, da un crocifisso, posto al centro, irrompe una vivida luce che colpisce una barriera di filo spinato, spezzato all'istante, nel momento in cui è colpito dal raggio luminoso. Non poteva essere meglio espresso il senso della divisione dell'odio e dell'emarginazione che solo un amore disinteressato e fedele può sanare. Per questo è stato posto al centro dell'opera, come richiamo forte e chiaro, una figura, ormai a tutti familiare: Madre Teresa di Calcutta. In una atmosfera di colori tenui che vanno dal rosa al celeste passando per il giallo e viola si crea una visuale di insieme in cui, accanto alla scena centrale, compaiono gli episodi laterali che danno l'idea di quella che è stata la straordinaria testimonianza di Madre Teresa.

Anche i mezzi espressivi usati concorrono a fare emergere che l'unico comportamento a contare è l'amore: il ricorso al non finito quasi all'abbozzo, ha lo scopo di suggerire uno spirito povero di fronte alla ricchezza che la croce infonde nelle persone disponibili co0me la Santa dei diseredati, dal cui volto intenso e dolce emana una luce che le rughe, anziché spegnere , ravvivano. L'impressione che sorge guardando i due affreschi, posti di fronte, è quella di vedere due pagine squadernate del Vangelo a cui l'arte dona il fascino della bellezza con la varietà dei colori e l'incanto del particolare ritmo narrativo.