Massimo Duranti - estratto dal Corriere dell'Umbria
Estratto dal Corriere dell'Umbria del 16-9-2003
l'artista dichiara di intendere la pittura come creazione fantastica di soggetti e colori che non hanno una corrispondenza con la realtà, ma muovono da essa. Raffaello Mariucci, perugino, pittore autodidatta da una vita, ma anche musicista per passione espone in questi giorni nello spazio Porto franco del Comune di Perugia una grande quantità di lavori di vari periodi.
Dalle prime esercitazioni frutto della suggestione dei grandi artisti del "900", da Morandi a Klee, ai surrealisti, fino alle più recenti prove dove, accanto a tele dove permane una cosciente ingenuità imitativa, se ne trovano altri dove cerca una sua strada, anche riguardo alle tecniche che sperimenta con passione. In questo ambito ha realizzato alcuni dipinti dove la fantasia compositiva si nutre di simbologie evidenti: romantiche ballerine, e strumenti musicali su un ideale palcoscenico in una esplosione cromatica di rossi, come in "Scarpette rosse". In altri prevale una sorta di surrealismo che si lega, ancora, col simbolismo; è il caso di "La Signora delle torri" con un aniconico, grande profilo femminile sovrastato dalle torri in rovina. Non mancano ulteriori spunti in costruzioni astratte con sottolineature geometriche frutto di osservazione reinterpretata o moduli ripetitivi dagli evidenti riferimenti sociologici.
l'artista dichiara di intendere la pittura come creazione fantastica di soggetti e colori che non hanno una corrispondenza con la realtà, ma muovono da essa. Raffaello Mariucci, perugino, pittore autodidatta da una vita, ma anche musicista per passione espone in questi giorni nello spazio Porto franco del Comune di Perugia una grande quantità di lavori di vari periodi.
Dalle prime esercitazioni frutto della suggestione dei grandi artisti del "900", da Morandi a Klee, ai surrealisti, fino alle più recenti prove dove, accanto a tele dove permane una cosciente ingenuità imitativa, se ne trovano altri dove cerca una sua strada, anche riguardo alle tecniche che sperimenta con passione. In questo ambito ha realizzato alcuni dipinti dove la fantasia compositiva si nutre di simbologie evidenti: romantiche ballerine, e strumenti musicali su un ideale palcoscenico in una esplosione cromatica di rossi, come in "Scarpette rosse". In altri prevale una sorta di surrealismo che si lega, ancora, col simbolismo; è il caso di "La Signora delle torri" con un aniconico, grande profilo femminile sovrastato dalle torri in rovina. Non mancano ulteriori spunti in costruzioni astratte con sottolineature geometriche frutto di osservazione reinterpretata o moduli ripetitivi dagli evidenti riferimenti sociologici.