Angela Grazia Arcuri
A SPASSO TRA “ I CENTO “ DI VIA MARGUTTA
Lo stand di Roberta Imperatori ci suggerisce ancora una sosta. Sono opere tutte al femminile, galleria di immagini di una moderna Eva, nell’interpretazione assai fantastica e personale di una giocosa mitologia moderna. Le sue figure, o che si circondino di spartiti musicali (la musica) o che si arrocchino su una nuvola di libri (la studentessa) o emergano tra le multipieghe a fisarmonica di un abito (la danzatrice), per citarne solo alcune, svelano, al di là della sua preparazione artistica , un suo passato professionale nel mondo della moda come indossatrice. Peraltro, c’è nella Imperatori un’altra lettura del pianeta donna, che appare evidente in certe composizioni di impronta classicheggiante. Vedi la dinamica sinuosa nell’intreccio delle “Muse” danzanti, vedi la dea romana “Pomona”, delicata immagine di sapore simbolico ove la donna appare come frutto stesso della natura, quasi per spontanea partenogenesi. Viene in mente la donna angelicata di alcuni pittori preraffaelliti, trasposta all’oggi nella limpidezza di una scrittura sintetica e nel desiderio tutto legittimo della giovane artista di voler mantenere ancora intatto il “sogno” che la figura femminile suggerisce e ricomporla entro schemi lontani da certa aggressività.