TESTO A CURA DI AZZURRA IMMEDIATO

Fantasy Metropolitano è il filone artistico di cui l’artista Roberto Russo è il caposcuola e, attraverso gli stilemi di tale corrente, egli crea le proprie opere secondo costrutti del tutto personali, mediante una inusitata forza espressiva.

La sua poliedricità si accomuna alla molteplicità della sua visione pittorica, che mira a decontestualizzare la mera riproduzione figurativa avvalendosi di una energia che trae le proprie origini da una visionarietà capace di dilatare e allargare il reale ad un onirico universo che è, appunto, quello fantasy. Il mondo che noi conosciamo, quello che noi abitiamo e che siamo soliti riconoscere nelle immagini che più si avvicinano ad esso, non è più tale.

Roberto Russo, invero, decide, con grande vitalità espressiva, come denota la ricchissima e variegata palette cromatica che sceglie per le sue opere, di aprire un fronte di liberazione dal realismo mimetico, spesso costruito da un grigio quotidiano, un obnubilante tedio che registra il dato oggettivo. Ed ecco che, i suoi dipinti, diventano una concertazione visiva che ricorda fenomenologie fumettiste e una pop art che del colore e dello straripamento nell’irreale avevano fatto la propria dimensione. Tuttavia, operando in tal senso, Russo comprende anche di essere controcorrente, di porsi quale baluardo di un linguaggio che mira alla riformulazione di un codice che non si abbarbica più in una torre d’avorio tesa ad esser sostenuta dalla paura, quella di una società e di un mondo in perenne crisi identitaria e mancante di speranza.

Speranza come quella portata dalla luce della luna a cui i desideri si rimandano dalla nostra terra e concertazione di elementi come fossero e note suonate da un violino e che ritroviamo nelle opere qui presentate da Russo, Notte lunare e Il Violinista, straordinarie interpretazioni di un universo dagli echi felliniani, che riportano alla memoria una tradizione figurativa della settima arte italiana e non solo, così come ricordano, per i giochi cromatici l’arte sudamericana, quella alla ricerca di una via verso una nuova identità della società e dell’uomo. I modelli a cui l’artista calabrese fa riferimento sono quelli che più turbano la nostra coscienza comune e il suo percorso verso una verità complessa.

Russo si pone, dunque, quale esaltatore di metafore di una rappresentazione contemporanea che è, innanzitutto, riattualizzazione di simboli e concetti ripresi dall’epoca passata e si ritrovano con una nuova identità nell’universo che lui costruisce su altre basi e fondamenta. I luoghi che Russo costruisce sono simili a quelli che l’arte metafisica ha inscenato un secolo fa ma che segnano ancora un passaggio verso un altrove surreale, a tratti stravagante e decisamente originale, abitato da personaggi nei quali si riconosce anche l’osservatore, nonostante la stramberia che questi interpretano.

Le catene del perbenismo, delle convenzioni, sono spezzate dall’arte di Roberto Russo, che, come in un sogno, conduce i suoi fruitori in luoghi speciali, in cui nulla è realistico ma tutto sembra, ossimoricamente reale. Ogni elemento attesta la sua non credibilità, eppure, chi osserva, tenta, con tutte le sue forze di entrarvi in quel mondo, così diverso da quello che vive ogni giorno.

Il ricorso all’ironia, infine, che ricorda quella teorizzata da Bontempelli, si traduce in oggetto dalla ricca valenza, in una sorta di bussola per abitare sia il mondo reale che quello creato e suggerito dai dipinti di Roberto Russo.


                                                                                                                                                                                                                                AZZURRA IMMEDIATO 

                                                                                                                                                                                                         (Storica dell'arte e curatrice indipendente)