Antonio Fusco, ordinario di Psicologia dell’Arte e della Letteratura e Preside di Lettere e Filosofia Università di Cassino e del Lazio Meridionale – 1999

….Una esplosione di forme, di frammenti di materia è, in chiave psicologica, una diretta “figurazione” dell’inconscio e dell’irrazionale.

Michele Rosa traduce “in Arte” lo sconvolgimento di un ordine fittizio, irreale che, per secoli, ha rinchiuso e ristretto la realtà entro limiti convenzionali. Limiti lontani dal concreto e libero scorrere degli atomi e delle molecole nell’imprevedibile caos del macro e microcosmo. L’autore non filtra le immagini ed i colori attraverso le categorie Kantiane; egli le dà così come emergono dal profondo della mente in tutta la loro forza e nel loro polisemico significato di energie mentali globali. Caos deterministico o espressione dell’angoscia e della continua sterile ricerca di nuovi significati? Ogni fruitore dell’opera può rispondere secondo le proprie istanze conoscitive. A ciascuno un interrogativo su se stesso e del mondo. Michele Rosa con la sua policromatica ed informale pittura si limita a sfidare l’uomo contemporaneo, a cercare in sé la possibilità di creare una nuova dimensione mentale in cui lo sconvolgimento del passato non determini anche lo sconvolgimento in forme psicotiche del pensiero umano…