Carlo Barbieri, IL MESSAGGERO – 15 maggio 1968; IL TEMPO – 23 maggio 1968

….Rosa è altrettanto libero sui modi espressivi, quanto il suo colore fertile di accostamenti, risoluzioni e varianti…. .

Con gli strumenti che è andato man mano affinando, e piegando alle sue ragioni estetiche, Rosa è andato appuntando la sua attenzione pittorica ad un mondo inedito e attuale: quello della gioventù libertaria e romantica, estremista fino ad apparire facinorosa, in fondo idealisticamente generosa, come poche altre furono le generazioni trascorse. Ed il suo massimo merito di artista è di essersi tempestivamente affacciato a questo mondo giovane sollecitando questa nuovissima bohème, in fondo così seria ed impegnata. Qui il picaresco si associa all’elegiaco, ai fini d’una trasposizione pittorica dove è il colore, e solo il colore, nei suoi addentellati formali, a fomentare il senso della rappresentazione, a distribuirne i valori, a definire, e in forza di stile, ogni episodio di protesta ed esibizione di corruccio.