Prof. Cesare Mulè

In occasione della Mostra Arte e Cultura nei luoghi della Magna Grecia di Catanzaro, dal 1 al 7 ottobre 2010, il Prof. Cesare Mulè ha scritto

Rosa Amerato, pittrice “Fiorante” e non solo

Rosa Amerato predilige un filone particolare in cui eccelle per la delicatezza attrattiva: la pittura che garantisce l’intramontabile freschezza aulente dei fiori e rende immarcescibili i simboli fascinosi di passioni e di sentimenti. Rosa Amerato, artista di sicura vocazione e valentia, supera il decorativismo e rende i fiori non oggetti formali ma messaggi palpitanti. La grande pittura emerge per sua natura in modo splendido e con linguaggio di media policromia interagisce con il suo linguaggio profondo vertendo morbidamente pensieri gemmati di amore. L’arte della Fiorante incorpora festosamente i sentimenti. La tradizione è alta, discende dal Seicento con i napoletani Paolo Ruoppolo, Pasquale Porpora e Andrea Belvedere per acquistare con Van Gogh e Cezanne e Dalì, i vertici dell’arte europea. Personalmente sono molto attratto dalla famosa misterica e silente “Rosa meditativa” che per me diventa corposo e sensuale vascello aereo che vince lo spazio. Il Novecento supera il ghirlantismo e si attesta nei nostri tempi con la Flour Power che supera il convenzionalismo estetizzante con la pittura vitalistica esemplata da Amerato. Il fiore non sfiorisce. La delicatezza del suo approccio espressivo è all’interno delle spirali filiformi femminee, bellezze in fiore, giovinette di graziose fatture che vincono le corporietà che attraggono turbando. La bellezza Jonica fresca e casta è per sempre!

Dolce e morbida è la tecnica di Rosa Amerato nella raffigurazione di policrome nature dove campeggiano i rossi, i verdi, i gialli, colori tutti di vita che attraggono lo sguardo inducendo a tenerezze paniche ed ingenerando interazioni. Splendidi i suoi nudi casti e rigogliosi allorché scoprono con innocenza femminilità corporee e lievi movenze di danze appena accennate. La verità dei soggetti non è smania di stupire di attrarre ma ricerca del nuovo per fermare il mutevole ed il cangiante con la composizione di figure gradevoli per promozioni, prospettive, armonie, compenetrazione di piani. Non le sono le proprie manipolazioni e rotture. La pittrice non indulge a stravaganze ma avvince per l’atmosfera che sa suscitare con la compostezza del disegno che incorpora senza artifizi la plastica corporeità delle figure umane e degli oggetti senza anima. La semplicità scaturisce dall’osservazione attenta impaginata nelle giuste campiture. Presceglie comportamenti fisici e moti interiori percepiti con amore e rispetto. Non aggredisce con impeto la tela con la violenza del pennelloma lieve la carezza dandole vitalità e bellezza.

Prof. Cesare Mulè