Etta Scotti

Rossana Berardi parte da componenti figurative che preannunciano il passaggio all'informale.

La Berardi, inoltre, ha portato avanti studi sul cosmo e sulla salute della Terra oltre che a quella del corpo e sulla gestualità legata ad archetipi primordiali, che la portano ad effettuare una performance all'interno della sala mostra, aperta al pubblico, potrà così portare attraverso un flusso di energia a una presa di coscienza collettiva sull'emergenza ambientale.

L'artista ha un linguaggio che fa riferimento al Simbolismo fine ottocento a all'Art Nouveau inizi del novecento (es Metamorfosi, Yggdrasil "Albero della Vita", WavesHorses, Incontro Al Uno, Uomo Cosmico etc.) sia per visioni che per stati d'animo, soggetti tratti dal Mito, da leggende nordiche che sono fruibili come apparizioni cariche di fascino e di mistero.

Con le sue opere si muove sia in bicromia che con colori colori più accesi e vitali. 

Dalle forme si evince: l'essenza, il concetto, la spiritualità, la tendenza all'infinito come una graduale astrazione che la conduce all'informale.

Sono rimasta attratta dalle tematiche come, dallo spettacolo impegnato sul rapporto "Uomo e Natura".

Già i Dada', i Futuristi, le Happening americane del '58, Fluxus con Beuys del '71 a Napoli  (La rivoluzione siamo noi), volevano riunire uomo e natura.

Questi movimenti si esprimono in arte totale. 

Diceva così Beuys, in un manifesto con il suo ritratto e in basso il luogo e la data dell'incontro a Napoli nel '71: "La rivoluzione siamo noi."

L'opera d'arte non è il manifesto ma ciò che l'artista dichiara: esiste un flusso costante di energia, l'artista possiede questa energia vitale che riunisce uomo e natura. 

L'uomo e la natura sono legati da forze magnetiche per ritornare alla vera unità e l'arte è l'unica occasione che rimane.

"L'Arte è un mezzo di liberazione dell'uomo e la sua salvezza."

Queste sono le ultime parole dell'artista prima di morire.

Settembre 2017                      Etta Scotti