Marco Nones

La questione del ritratto riguarda due complessità relazionali: il rapporto spettatore/opera e quello artista/modello. Scrive Jean Luc Nancy (filosofo francese contemporaneo): ”L’atto dell’osservare e le aspettative di produrre una fedele immagine del soggetto hanno conferito al ritratto il potere di manifestare il nodo inesauribile tra identità soggettiva e immagine pubblica”. Cosa cerca il personaggio nell’artista? Un medium sensibile che scorge lo spirito e lo traduce in segni per lo spettatore? Dell’individuo il ritratto ci propone una rappresentazione identificante non solo nei tratti fisici ma anche caratteriali, infatti è nel ritratto dove l’artista “spende” di più, non solo abilità tecnica ma anche psichica. Rossella Bisi è quindi medium contemporanea dei personaggi ritratti, traducendo per il pubblico le complessità emozionali con appassionante capacità tecnica. Un volto genera partecipazione estrema nello spettatore se il dosaggio alchemico di abilità tecnica e analisi del protagonista fluiscono in perfetta armonia. Le tele di Rossella si servono di forti contrasti di luci e ombre teatrali che delineano i tratti somatici. Nelle sue tematiche si mostrano cromatismi accesi, caldi, dove i contorni non sono mai netti, i colori colpiti dalla luce appaiono vivi, spesso cangianti, esplicativi di passionalità. Il potere di uno sguardo, il potere di un volto, Rossella conquistata da un volto, Rossella che osserva, indaga e traduce in figure le emozioni.
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