PRESENTAZIONE MOSTRA COLLETTIVA GALLERIA FARINI 5 LUGLIO 2014 a cura di Rosetta Savelli

 Sabrina Sacconcini di origine perugina, esprime la propria arte attraverso l’uso delicato e raffinato dell’acquerello, in grado di filtrare e di fissare la realtà con un garbo solo all’apparenza leggero e quasi impalpabile, infatti le sue opere si rivelano essere estremamente incisive e determinate nella loro delicatissima espressività. Dopo avere frequentato “Il Corso libero del nudo” presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia ha raffinato maggiormente questa sua naturale inclinazione artistica. Partendo da un interesse iniziale per la nudità, ha poi seguito un personale processo evolutivo che l’ha condotta ad esplorare e ad interpretare la natura in senso più ampio, ma sempre con la medesima delicatezza e leggerezza del tratto e del colore che rappresenta la sua caratteristica specifica e di certo corrispondente alla sua natura più intima. Alla Mostra è qui presente con la sua opera “Clarity” acquerello e inchiostro su stoffa montato su telaio, cm. 70X40, opera del 2013. L’uso dell’inchiostro si contrappone alla morbidezza dell’acquerello, in una sorta di contrasto che vuole manifestare contrarietà e conflittualità di identità o più semplicemente intende narrare tutte le gamme della femminilità nella loro complessità. Si percepisce uno stato di dolore che si sovrappone ad uno stato di oblio, quasi un momento di smarrimento o di ripensamento. Estremamente efficace nella trasmissione della intensa emozione. Il percorso dell’artista Sabrina Saccoccini inizia molto presto, in famiglia, dove il padre pittore naturalista e fine artigiano realizza le sue opere da autodidatta nell’ambiente domestico, stimolando la sua predisposizione per la bellezza. Con la maggiore età arriva l’approdo all’Accademia di belle Arti di Perugia, non a caso: “Il caso è la maschera che Dio si mette quando non vuole essere riconosciuto.” (Voltaire). Prima lì frequenta un corso di nudo estivo, e l’anno successivo si iscrive al quadriennio di Pittura conseguendo nel 1997 la laurea. L’interesse per il nudo diventa una costante della sua ricerca che si arricchisce; nuove forme appaiono, nel vero senso della parola, sulle tele. Fiori, foglie e alberi, letteralmente traspaiono attraverso il tessuto di lino o cotone non trattato, come assorbiti dal supporto, regalando così immagini evanescenti dal tocco delicato che si trasformano in astratto alcune volte, in modo da rendere superflua l’aderenza al soggetto che si libera così da ogni vincolo. La natura che circonda il suo “habitat” domestico, e conosciuta nelle opere del padre, si propone così con forza di nuovo, superando l’ispirazione iniziale e creando forme autonome e singolari facenti parte di un proprio universo, che detta il suo linguaggio, a volte più vicino a volte meno al legame con la realtà. La sua attività espositiva comincia subito dopo la laurea e dopo alcuni periodi di riflessione necessari, riprende con nuova forza nelle attuali mostre contemporanee. Nel tempo l’artista, pur coltivando nuove sperimentazioni figurative, continua a portare avanti le tematiche del nudo e degli elementi naturali, che “fioriscono” costantemente senza mai “appassire” nella forma e nel colore che li evocano, dimostrando che quest’artista con il suo stile essenziale, e con un alfabeto di figure vicine alla sua verità, potrà arrivare in qualsiasi luogo lei desideri andare. L.Verrilli Essenza euritmica Nota critica di Maria De Michele Come mappe della natura gli acquarelli di Sabrina Saccoccini si presentano con un tocco cromatico delicatissimo, colori caldi e soffusi accentuano la bellezza e l’armonia dell’insieme. Nell’opera “Orchidea viola” con intuizione profonda l’artista scandaglia con maestria il fiore trasmettendo al fruitore l’atmosfera impalpabile dei petali e del pistillo, spandendo, inverosimilmente, nell’aria il suo profumo. L’accostamento coloristico del viola e dell’ocra possiede un valore multisensoriale che ci trasporta da un piano visivo ad un piano uditivo, superando limiti e confine. La pittura di Sabrina Saccoccini, limpida e solare ci avviluppa in una gamma di morbidissime sfumature. Allontanandosi da orizzonti consueti l’opera “Eterea” non resta imbrigliata nei parametri consueti, la figura fluttua nello spazio, il fatto che sia capovolta non è una sfida nè una provocazione ma è semplicemente una modalità per esperire ed interpretare la realtà. La postura anomala del soggetto riduce in pulviscolo la materia condonando alla modella raffigurata non solo il superamento dei limiti oggettivi ma attribuendo all’opera il pregio di aprirsi all’informale. Un acquarello che stemperato da cromie e fantasia nasconde un’inquieta aspirazione, come visione uscita da un sogno, penetrata, assimilata e tradotta in sentimento, una ricerca di identità. Emozionalità senza tempo, l’opera “ Go with the wind” è indagine naturalistica, l’artista sedotta dalla natura suggestiona il fruitore coinvolgendolo nei mutamenti climatici. Fiori dai toni soffusi, morbide vaporizzazioni coloristiche dove si coglie l’essenza euritmica. La pittura è per Sabrina Sacconcini la ricerca del senso compiuto, il superamento delle esitazioni, dei dubbi, la ritrovata fiducia nell’uomo che deve rispetto alla Natura. Una Natura che appare ad occhi poco attenti scontata ma infinitamente nuova e sorprendente. Pregiate dalla trasparenza e dalla fluidità della pennellata le opere dell’artista materializzano una poetica lucida che muta nelle ore e nelle stagioni, contemplazione che fa amare l’origine e l’essenza delle meraviglie che ci circondano. Napoli, 3 aprile 2014