Processo di creazione di “nuove forme” .

Processo di creazione di “nuove forme” .

La fisica quantistica si configura come matrice di forme, ovviamente diverse rispetto a quelle macroscopiche che appaiono nella natura visibile. Queste forme possono diventare constatabili con l'ovvio soccorso della luce attraverso una “visualizzazione” ossia col rendere visibile ciò che ad uno sguardo naturalistico non lo è. Dunque la fisica quantistica porta con sé una possibilità di vedere ciò che è naturalmente invisibile. Questa può essere la porta attraverso cui è dichierabile la forma dei processi energetici, che senza una visualizzazione rimangono oscuri. E' comprensibile che la visualizzazione diventi un fattore sostanziale dell'epistemologia moderna, una sorta di illuminazione di ciò che è immerso nell'oscurità. Il concetto di visualizzazione diventa, perciò, elemento essenziale nel processo cognitivo. Tale visualizzazione può essere realizzata in modo coerente con le leggi della fisica quantistica, ma comporta sempre un certo apporto di creatività. Il processo di creazione di “nuove forme” è dunque sempre in un modo o nell'altro creativo, esige il contributo d'una mente immaginativa. Sembra infatti innegabile che se ci si pone al di là della naturalità, la conoscenza sia resa possibile o almeno favorita dalla “visione”, ossia da un'anticipazione visiva e soggettiva della forma subatomica. Lo stesso concetto di “osservazione” è in parte sovrapponibile al processo di visualizzazione, perché l'itinerario cognitivo attraverso cui una realtà può essere osservata, passa quasi sempre per una messa in evidenza visiva di ciò che è oggetto di osservazione. Si può sostenere che quest'ultima presuppone un fattore metodologico, la visualizzazione, dato che mette in evidenza ciò che rimarrebbe occulto se non fosse offerto e aperto alla visione. Da ciò deriva la centralità dello sforzo di visualizzazione per qualsiasi estetica riferita al mondo subatomico. Se ne può ricavare la convinzione che, a tale livello, fare arte significa visualizzare creativamente le fonti di energia e i processi che ne derivano. Arte, dunque, non più come rappresentazione della realtà naturale, ma come visualizzazione dell'energia in tutte le modalità assumibili ed esperibili da questa, sia fisiche sia d'altra natura.

Le meraviglie della fisica dei quanti.