Franco Bulfarini


Con Salvatore Gerbino siamo in presenza di un’artista che ha alle spalle un percorso ben strutturato, ed anche di fronte ad una personalità vivace sul piano culturale, poliedrica, che si occupa anche di teatro, sia come attore che per la creazione di allestimenti teatrali, cimentandosi inoltre in ambito fotografico e poetico. La formazione è solida: un diploma in ambito scientifico, poi studi accademici artistici, unitamente ad attività svolte nel campo ceramico, organizzando anche eventi come curatore.
 Il Gerbino pittore ha poi partecipato a numerosi eventi ottenendo riscontri positivi di pubblico e critica, oltre a piazzamenti importanti e primi premi in concorsi artistici, tanto in ambito nazionale che internazionale. Con riguardo alle opere, fra queste cito a titolo esemplificativo il dipinto “infinito”, che mi ha particolarmente colpito, si tratta di olio su tela di cm. 40x60, un’opera che dice molto sul maestro Gerbino: la sua impronta vi appare fortemente espressiva, ove il colore deflagra in un lirismo interiore, ricco di simbolismi, reso con toni ricercati e peculiari propri dell’artista che ne rendono il pronunciamento stilistico del tutto evidente. Qui la scena domina nel suo insieme, la veduta di fondo accoglie lo sguardo del fruitore, che ne subisce il richiamo, perché portatrice di riflessioni sulla caducità della vita, il rosso che richiama il sacrificio, la sensazione prima che si incontra è l’angoscia, poi il simbolo delle “catene spezzate”, volontà e necessità di riscatto di liberazione da questa condizione oppressiva, il parallelismo col nostro mondo contemporaneo, pur costruito fra sogno e ragione è evidente e l’artista scava nella tematica ambientale, nei pericoli della nostra era, ma lascia sempre crescere un seme di speranza. Salvatore con la sua sensibilità percepisce in modo significativo i patemi del nostro vivere ansioso e febbricitante, le angosce, le mortificazioni che affliggono l’umanità, pur tuttavia anela ad esaltare la voce forte interiore, quella spirituale sempre insita nell’angolo di ogni esistenza. Siamo di fronte ad un racconto per immagini che narra una “metafisica dello spirito” espressa attraverso il piano onirico. La figura sacra del Cristo spesso staglia nel cielo, funge da richiamo protettivo, genera speranza, sorge dal Dio fatto uomo, che per chi crede ha aperto col suo sacrificio alla possibilità di rientrare nella dimensione dell’assoluto, con un’anima liberata dai peccati grazie ad un percorso di saggezza e di fede che ognuno potrà intraprendere. Rompere le catene significa per Gerbino dare e ricevere consapevolezza e perseguire la via della salvezza ovvero seguire il messaggio d’amore che il Salvatore ci ha donato.
 Dunque mi pare importante l’approccio al sacro presente nell’arte di Gerbino che è narrazione del dramma esistenziale, come molte opere testimoniano. Il fulcro di questo operare è dettato dalla determinazione ad aprire alla speranza il nostro animo e il nostro cuore. I colori raccontano di una visione rivolta alla classicità, carica di simboli, e rivisitata attraverso uno stile moderno unico e distintivo reso con toni peculiari, quasi sempre smaglianti ed identitari, si tratta di una pittura certamente figurativa, ma tutt’altro che decorativo-mimetica in senso convenzionale, vi si evince la forte espressività della  narrazione, musicalmente vicina al melodramma, e retta da una luce elegiaca che induce ad un finale salvifico. Vi è dunque il dramma esistenziale, un grido da placare, reso attraverso la natura, che trova approdo rasserenante nell’irraggiamento spirituale.
 Non mancano altre opere interessanti per altri aspetti, con spunti apprezzabili sul piano tecnico e stilistico, come la pittura su basi trattate a foglia-oro. Sono tanti i segnali in questo operato artistico che sono afferenti ad un linguaggio multiforme elemento questo che rende l’artista un ricercatore mai banale in quanto intimamente ed anche visivamente autentico.
 Si giudica la proposta artistica degna di interesse non solo del pubblico ma anche degli addetti ai lavori.  Non vi sono dubbi sulla qualità raggiunta del fare pittorico, ove la fa da padrona la coerenza stilistica di un percorso certamente da apprezzare ed incoraggiare.   

 FRANCO BULFARINI,
 artista, critico d’arte e organizzatore di eventi culturali – Ravarino (MO)