Mario Salvo
L’arte di Salvo Distefano - Emozioni vissute
Nella logica psico-moderna man mano generata da diversi critici ed addetti dello specifico settore, artista è definito colui che crea ed Arte è la capacità di suscitare emozioni… sempre più spesso, riflessioni…
Le opere di Salvo Distefano danno una dimensione reale di status emotivi già vissuti e rappresentati con un lirismo e pace interiore che fanno ricordare il giovane Omiccioli, sempre attento a cogliere l’aspetto forte e terreno del paesaggio visivamente inquadrato.
In “Scorcio di Giarratana – U cuozzu”, “Scorcio fiorito” e “Scorcio di Marzamemi” l’artista sfoga tutto il significato della sua sicilianità come uomo radicato in posti e paesaggi tipici della sua Trinacria che ama e rappresenta.
Le sue opere sono inevitabilmente intrise di quel sole caratteristico del sud, ingrediente forte e tremendamente asciutto, che imperterrito colpisce sentieri arsi e terrosi che fanno solitamente compagnia secolare a muretti di pietra quasi scolpiti per cotanto calore: perfetta osmosi nell’opera “Trazzera” che, a ben guardare, volge ad un intuitivo ottimismo attraverso il germogliare del verde circostante.
Nell’opera “Faro Whaleback” ho netto il pensiero che Salvo Distefano voglia comunicarci il desiderio che è dentro in ognuno di noi di evasione, di libertà, tanta serenità e pace con se stessi. Sono stato molto tempo ad osservarla e le mie sensazioni, comunque le valutassi attentamente, hanno generato tale sintesi.
Sicuramente artista leggibile, mai semplice e spesso profondo nell’interpretazione umana che lo coinvolge, lo affascina e lo rende plasmabile fino allo stremo.
Ed è in tale status che diventa uomo vissuto ma artista moderno, un unico assieme che unisce con saggezza ed efficacia le sue personali emozioni e vibrazioni più profonde riportandole all’attenzione di tutti coloro che si affacciano estasiati agli scorci più reconditi e selvaggi: ebbene, lui li ha catturati prima che l’opera umana li abbia trasformati senza però migliorarli… e li ha resi immortali!
Roma, 29 maggio 2017
Mario Salvo