Ambra Biscuso

I ricordi sono boccioli che mi fioriscono addosso,

quando innaffio il passato con il mio fiato.

Michelangelo Cammarata

Oggi compito dell'Arte non è più d’imitare la natura con la maggior perfezione possibile, ma di trascendere. L'opera d'arte diventa mezzo per mettere l’uomo, nella visione introspettiva ed intimistica, in contatto con l'infinito, con l'assoluto, deliziando i sensi, esaltando lo spirito.

Nelle opere di Solange Esposito, artista brasiliana, assaporiamo l'inno alla vita, l'esaltazione di Gea in un diario di immagini vissute in forma di racconto.

Fiori, paesaggi, crepuscolo, volti, sono frutto di incantamento, scricchiolano su una grammatica forzata e la linfa vitale rompe il silenzio, così i petali dischiusi si nutrono dell'attimo.

Quello di Solange è il camminamento, il viaggio verso le sue radici ed i fiori come fantasmi si dissolvono nell'aria del ricordo lasciando il profumo dell'erica e intanto guarda sbocciare le ginestre alla ricerca dell'odore della vita. Fine e principio.

Solange è una cantastorie che attinge alle sue emozioni portando l'osservatore in un mondo fantastico descritto con la libertà consapevole del pennello e il tocco leggero della velatura che fa vibrare il colore fino a trascendere dalla dimensione strettamente personale per approdare a un'esperienza universale. I colori prendono vita, raccontano storie, profumi ed emozioni; la bidimensionalità della superficie, la costruzione prospettica, la definizione lineare, la campitura cromatica, la necessità di superarne il carattere vago della visione e di ridurre il tutto ad una sintesi degli aspetti della rappresentazione esprimono una visione della realtà profondamente influenzata da concezioni simboliste e poetiche.

Concludo riportando ciò che Keith Haring scrisse di Tinguely: “Le opere di T. sono totalmente incantevoli e accessibili a molti livelli. Piene di metafore su tutto, dalla Vita alla Morte, all'industrializzazione e ai suoi effetti sulla condizione umana (…). C'è una specie di sentimento naturalistico, fantastico e misterioso, nel non sapere (o nel non curarsi di sapere) da dove provengono, ma credere che siano reali. (…) Queste opere ti costringono a vederle, sentirle e diventare parte di esse”.


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