Ambra Biscuso
I ricordi sono boccioli che mi fioriscono addosso,
quando innaffio il passato con il mio fiato.
Michelangelo Cammarata
Oggi compito dell'Arte non è più d’imitare la natura con la maggior perfezione possibile, ma di trascendere. L'opera d'arte diventa mezzo per mettere l’uomo, nella visione introspettiva ed intimistica, in contatto con l'infinito, con l'assoluto, deliziando i sensi, esaltando lo spirito.
Nelle opere di Solange Esposito assaporiamo l'inno alla vita, l'esaltazione di Gea in un diario di immagini vissute in forma di racconto.
Fiori, frutto di incantamento, scricchiolano su una grammatica forzata e la linfa vitale rompe il silenzio, così i petali dischiusi si nutrono dell'attimo. Il fiore ha sì contenuto idilliaco ma è anche simbolo e monito di alfa ed omega. La contraddizione è insita nell’uomo e non nelle idee: l’uomo è contraddizione di sè stesso, accumulo di idee e Solange va alla ricerca della linea, la linea dà la forma, il senso, il senso del femminile. Anche nei fiori appena accennati lei dà l’idea ma l’idea già c’è.
Il fiore è anche la sintesi di un disagio collettivo: la mancanza di comunicazione, la rassegnazione, l’attesa è espressa attraverso il vuoto degli sfondi. I colori accesi dei fiori non definiti, anche loro a volte piegati su se stessi, non riescono a dare stimoli all’individuo che sembra perso nel ruolo che gli viene imposto o che sceglie: assentarsi, chiudersi in una solitudine dove tutto è statico e affondare nell’indifferenza per non sentire il dolore di una solitudine che non è solo fisica. In un mondo dove non si vedono i fiori ma l’idea del fiore in Flor de Lis si sottolinea la diversità come unicità e bellezza.
Quello di Solange è anche il camminamento, il viaggio verso le sue radici ed i fiori come fantasmi si dissolvono nell'aria del ricordo lasciando il profumo dell'erica e intanto guarda sbocciare le ginestre alla ricerca dell'odore della vita. Fine e principio.
Solange è una cantastorie che attinge alle sue emozioni portando l'osservatore in un mondo fantastico descritto con la libertà consapevole del pennello e il tocco leggero della velatura che fa vibrare il colore fino a trascendere dalla dimensione strettamente personale per approdare a un'esperienza universale. I colori prendono vita, raccontano storie, profumi ed emozioni; la bidimensionalità della superficie, la costruzione prospettica, la definizione lineare, la campitura cromatica, la necessità di superarne il carattere vago della visione e di ridurre il tutto ad una sintesi degli aspetti della rappresentazione esprimono una visione della realtà profondamente influenzata da concezioni simboliste e poetiche.
Concludo riportando ciò che Keith Haring scrisse di Tinguely: “Le opere di T. sono totalmente incantevoli e accessibili a molti livelli. Piene di metafore su tutto, dalla Vita alla Morte, all'industrializzazione e ai suoi effetti sulla condizione umana (…). C'è una specie di sentimento naturalistico, fantastico e misterioso, nel non sapere (o nel non curarsi di sapere) da dove provengono, ma credere che siano reali. (…) Queste opere ti costringono a vederle, sentirle e diventare parte di esse”.
Ambra Biscuso