Mario Salvo

Il lirismo incontaminato di Simona De Arcangelis
Lungi da me l’idea che quell’incontro artistico nel 2013 potesse di li a poco divenire un punto di forza interiore di Simona tale da trasformarsi in meravigliosa certezza artistico-cromatica da cui se ne resta veramente colpiti. Nella mia carriera ho esaminato e seguito numerosissimi allievi non soltanto per la tecnica a spatola ed alcuni di loro, sicuramente i più tenaci e con i giusti attributi, a distanza di anni sono emersi dalla palude a colori (in cui purtroppo si è lentamente scivolati causa una miriade di motivazioni più o meno valide) divenendo veri paladini della tavolozza.
Per chi ama l’arte e la diffonde da oltre mezzo secolo l’insegnamento è la strada migliore attraverso il quale si struttura il promettente artista alle caratteristiche proprie per divenire capace e l’apertura dell’occhio nascosto, rappresenta il primo passo di un percorso propositivo. Quello successivo dovrà avvenire attraverso una spinta interiore forte e decisa che dia inequivocabilmente l’imprimatur del dna artistico: o si possiede o resta soltanto illusione!. In Simona tutte queste caratteristiche non comuni erano già pronte al suo interno in attesa di essere portate alla luce, come già avvenne per precedenti artisti molto dotati, miei allievi a spatola stratigrafica (Emanuela Franchin, Riccardo Vasdeky ed altri).
Inizialmente, dopo un percorso mirato a coglierne le attitudini materiche, abbiamo affrontato serenamente il cammino a spatola, consapevoli che era ciò in cui era più portata e che desiderava fare da diverso tempo. Apprendere la struttura dei pesi cromatici e degli sviluppi sintetici all’interno dell’opera è stata un’assimilazione divertente mentre i suoi occhi da furetto, intenti ad apprendere qualsiasi variante a colori avvenisse attorno alla tela passando per la tavolozza, era uno spettacolo ammirarli. Un fervore atipico calcolando la giovane età e per me totalmente inatteso. Le lezioni diventavano sempre più lunghe senza che entrambi ce ne rendessimo conto, tanto eravamo inseriti all’interno degli impasti stessi. Nacque cosi la prima vera opera importante “Natura morta blu” cm.50x50 dove ad una esperta lettura già è possibile individuare caratteristiche inconfondibili: spatola larga, pertanto professionale, i giusti lirismi di una costruzione equilibrata e cromaticamente appetibile, i quali creano le attese per vasti margini di miglioramento e pertanto, le enormi potenzialità di Simona. Seguono nel 2014 una serie di opere in stile geometrico, (dove spicca tra la serie per creatività e cromia “Tramonto” cm.40x70), tutte strutturate da una conduzione pensante e non certo occasionale, dove il colore viene più volte trattato, impastato ed amalgamato negli stessi spazi onde creare le magiche velature che inevitabilmente danno spessore ed impreziosiscono l’opera. Prosegue inarrestabile la sua cementificazione anche nel 2015 dove le opere sono strutturalmente più spaziose, ariose, ma più accattivanti e coloristicamente impreziosite da sfumature marmoree che rendono l’opera sempre più emozionale. Spettacolare per intensità tra luci ed ombre nella sua semplicità rappresentativa “Fiori sul davanzale” cm.35x50, “Squarci di luce” cm.60x50 e “Nella foresta” cm.50x70 che rappresentano pietra miliare nel bagaglio di Simona che incarna sempre di più spigliata sicurezza stilistica contrapposta al fascino misterioso racchiuso in ogni opera prodotta. Il definitivo decollo artistico si consacra nel 2016 in cui opere create come “Natura viva” cm.40x70, “Sogno infranto” cm.70x50 e “Uomo sotto la pioggia” cm.40x60, sono capolavori unici implementati da intuizioni felici ed originali mentre emergono nuovi accostamenti di colore e velature ardue e spettacolari (oltre l’immaginario) che ossificano definitivamente le sue future aspettative come artista esperta in spatola stratigrafica. Già quest’anno parteciperà ad importanti manifestazioni e sarà inserita in una rassegna antologica contemporanea che le darà la visibilità che merita. Del suo estro artistico e lirismo incontaminato ne sentiremo parlare molto presto, parola di esperto.    
                                Il Maestro Internazionale d’Arte
                                          Mario Salvo