Alberto D'Attanasio

Stefano Bettini ci permette di fare una riflessione quanto mai opportuna in questo periodo lui non dipinge soltanto non fa pittura lui permette all'arte di creare empatia e questo è molto importante perché l'arte in effetti non è l'oggetto ma quella scintilla che scocca tra l'oggetto tra l'opera e chi l’opera guarda e chi l’opera fa, questo è molto importante e Stefano Bettini pone questa riflessione il suo fare arte e quindi un dipingere per creare gioia per creare empatia per creare dialogo e lo fa entrando nelle case e portando la pittura e non dipinge coi pennelli perché anche questo è un è un concetto da sfatare no non si dipinge soltanto quella con i pennelli quella è tecnica, quella tradizione e ci sono i trattati che lo spiegano lui dipinge con spatole con i colori che coprono un fondo bianco che poi diventa cromia che poi diventa tonalità che poi diventa poesia perché il poeta è colui che fa poesia significa fare e quindi è come dire è come dire che Stefano è un poeta è un poeta che scrive tra l'altro e scrive anche molto bene ma che in questo caso utilizza colori appunto tonalità di nuovo per creare appunto poesia la cosa straordinaria e la sua genialità cioè il possedere la capacità di amalgamare i colori e il coraggio di metterli su un fondo bianco e questo significa che lui ha superato quelle paure che vengono a chi scrive e deve cominciare a rompere un foglio bianco a chi dipinge e deve iniziare a colorare ha superato quella paura atavica antica del cominciamento dell'iniziare per proseguire per questo Stefano Bettini ha vicino una persona che è bellezza e che ha fatto rinascere lui la voglia di costituire una nuova visione della vita e il suo dipingere è questo Il condividere ed è un'espressione quantomai preziosa oggi condividere cioè mettere insieme le divisioni e fare in modo che ciò che divide diventa comprensione che diventa compagnia cum panis condividere il pane ecco perché Stefano reputa importante entrare nelle case e lasciare non tanto un'opera ma l'incanto dell'arte e qui e in questo è il seme della felicità e oggi In questo periodo ne abbiamo tanto bisogno tanto bisogno se ci fosse la volontà in chi ci governa di riscoprire il nostro patrimonio di aumentare la spesa per l'arte per il recupero per il restauro non posso pensare che una archeologa prenda otto euro l'ora lorde non posso pensare che i musei sono chiusi perché non ci sono fondi allora capite che aldilà di tanta demagogia e di tanto parlare e noi noi che che ci ascoltiamo noi che ci leggiamo noi che facciamo noi che abbiamo la fortuna di lavorare con l'arte abbiamo il diritto di urlare la bellezza di urlare il diritto alla felicità dell'arte alla condivisione questo è Stefano Bettini questa è la sua filosofia estetica.


Alberto D’attanasio