Enza Conti
Il Convivio, Verzella - Catania
Le tre opere Frammento - muro, Pseudomuro e Rosso Pompei ci fanno immergere nel-l’arte contemporanea, un linguaggio che indaga sulle espressioni emozionali e affida il ruolo principale al gesto del dipingere, un atto che osserva e stende sul piano, sia esso composto da tela o da legno, emozioni fatte di cromia. In Stefano Catalini c’é lo studio del rapporto luce-spazio con l’azione artistica che si avvale di linee e di segni, i quali attraverso un’astrazione formale creano immagini che nascono dalla presa di coscienza del presente, una complessa ricerca che trascende il fenomeno formale, in quanto l’arte nella sua interezza è ricerca creativo-estetica. In Frammento - muro l’osservatoresi immerge nella dimensione spazio/tempo; il bianco che racchiude la parte centrale dell’opera, richiama all’essenza di una nuova conoscenza, quale simbolo del mondo visibile. La ricerca dell’espressività in una ultra dimensione, difatti, si riscontra anche in Pseudomuro e Rosso Pompei, dove i grandi tratti lineari offrono un’ampia spazialità.
Nelle opere di Catalini troviamo forme astratte e reminiscenze naturali, opere originali che evidenziano una forza generatrice che prende vita espressiva nel colore; il suo linguaggio si caratterizza per il modo con cui egli trasforma la superficie. La sua maniera di concepire l’arte ci rimanda ad Umberto Eco il quale afferma che “l’arte astratta dà la possibilità ad una serie di letture a seguito dei diversi momenti all’interno dell’opera” e ci lascia concludere che in Frammento - muro, Pseudomuro e Rosso Pompei non c’é staticità in quanto ogni campitura cromatica sembra seguire la traslazione filosofica del reale.
marzo 2019