Laura Ferrario

Stefano realizza splendidi quadri aticipi e difficilmente classificabili che, insieme al resto della sua variegata produzione artistica, fanno di lui un outsider. Usa il plexiglass ma privilegia il supporto ligneo: massello o multistrato, liscio o intagliato. Stefano lavora su queste superfici con stucchi epossidici, araldite, prodotti per edilizia e materiali specifici per microscultura. Rappresenta luoghi reali, visioni dallo spazio profondo che diventano luoghi ideali sublimati. L’approccio è inizialmente scientifico ma nel divenire del processo creativo muta e fluttua imprevedibilmente fino a rovesciarsi nel suo solo apparente contrario, cioè afflato mistico di ricerca e rappresentazione dell’Amore in quanto Armonia e Bellezza come massime espressioni dell’Universo. Aspetto cardinale dell’opera di Stefano è l’approccio intimista volto alla focalizzazione dell’opera come riflessione, grazie alla quale si raccoglie e dialoga con sè stesso. Ammirando le opere dell’artista ci si sofferma si riflette, uscendo dal vortice mondano del “tutto e subito”. L’Artista giunge a siffatti vertici filosofici e concettuali attraverso esperienze umane ed artistiche complesse e dolorose. Studia e lavora in modo dinamico e riflette sull’Esistenza e sul Creato sempre con pensiero libero, istintivo , mai accademico. Ha un approccio scientifico stringente che lo conduce ad un meccanicismo binario fino all’inevitabile rovesciamento grazie al quale l’artista distilla una sintesi diremmo yogica, in cui il punto di partenza e di arrivo è l’ Universo inteso come Materia, ma in suprema istanza Energia e infine Amore e Bellezza.